MARCIANISE. La nuova gara d’appalto per il nuovo palazzetto dello sport è, in sostanza, truccata. Spasiano: “Ho ricevuto indebite pressioni”
13 Luglio 2019 - 12:16
MARCIANISE – Abbiamo avuto la fortuna-sfortuna, in questi giorni, di dare un’occhiata al cospicuo carteggio intercorso tra il sindaco Antonello Velardi e il suo ex amico, poi precipitato nel girone dei dannati, Gennaro Spasiano, di professione ingegnere.
Si potrebbe scrivere un articolo lungo, analizzando parola per parola il testo di queste lettere.
Ne verrebbe fuori uno spaccato inquietante del clima che si respira a Marcianise, riferibile prima di tutto ai rapporti personali (che però hanno un riverbero sull’attività di governo) tra chi ha brigato insieme affinché “quelli dell’Interporto” potessero continuare a mungere i cittadini di Marcianise grazie alla compiacente e vergognosa complicità di chi i medesimi cittadini hanno delegato a governarli, non sospettando evidentemente, nonostante i nostri appelli formulati al tempo, in quale guaio si andassero a ficcare e in quale pozzo andassero a precipitare.
Le preoccupazioni ancora più gravi per la cifra morale e, più concretamente, per la cifra di legalità del Comune di Marcianise, sono impresse in quelle parole che Spasiano scrive, in tre comunicazioni diverse, in risposta alle sprezzanti reprimende messe nero su bianco da Velardi.
“L’affidamento di che trattasi ha generato indebite pressioni”.
Mister Spasiano si riferisce alla gara per la costruzione del nuovo palazzetto dello Sport sulle ceneri dell’ex canapificio.
In principio Spasiano, al tempo dirigente dell’ufficio tecnico, era Rup. Le procedure di gara partirono; fu definita la graduatoria, in testa l’impresa Mic.
Mancava solamente il parere di congruità sull’offerta economica rispetto alla quale, quasi ritualmente, il Rup aveva a suo tempo chiesto chiarimenti, considerandola anomala.
Proprio sul più bello, nel febbraio scorso, le cosiddette “giarretelle” sono andate in frantumi. Velardi e Spasiano hanno litigato.
Da quel momento in poi è cominciato un estenuante ping-pong di lettere.
Da un lato Velardi chiedeva che Spasiano fornisse quel parere di congruità, dall’altro il Rup rispondeva che quei tempi lunghi erano legati ad “indebite pressioni” ricevute.
Notizia di reato, senza se e senza ma.
Velardi rispondeva a Spasiano, dicendogli ovviamente che avrebbe dovuto denunciare tutto alla magistratura. A quanto pare, stavolta, in Procura l’ingegnere ci è andato, continuando a non fornire il parere di congruità.
In un posto normale un sindaco della legalità dovrebbe, a questo punto, fermare tutto in attesa di un accertamento da parte dell’autorità giudiziaria, visto che a denunciare le indebite pressioni non è, con tutto il rispetto, l’usciere del Comune, ma il Rup della gara.
Niente di tutto questo. Siccome Spasiano non dava il parere di congruità e siccome ci sono i 180 giorni che potrebbero far saltare tutta la procedura, Velardi, attraverso il braccio armato del suo fido Onofrio Tartaglione, ha fatto revocare Spasiano con immediata nomina di tal architetto Andrea De Caprio come nuovo Rup.
Altri commenti non servono. Il Comune di Marcianise è, quantomeno, sospettabile di attivare pratiche che violano la legge e, più specificatamente, il Codice Penale.
Non succederà nulla? A questo, ormai, siamo abituati dalle nostre parti. Ma ciò non ci distoglie dall’inguaribile passione di farle noi certe inchieste e certe indagini, che appagano la nostra coscienza.