CASERTA tra gli 83 peggiori comuni d’Italia. La blacklist della Corte dei Conti
20 Agosto 2019 - 19:06
CASERTA (g.g.) – Sono almeno 83, potrebbero esserci ulteriori specificazioni nel censimento, gli enti che non svolgono (o svolgono al minimo) controlli strategici sulle partecipate e sulla qualità dei servizi. Tra questi 83, naturalmente, c’è in primissima linea, il comune di Caserta. Lo sostiene il sottoscritto? Lo sostiene CasertaCe? No lo scrive a chiare lettere la Corte dei Conti. Che ovviamente individua, come conseguenza di questa inadempienza, la contestuale presenza di gravi criticità nei controlli più generali della gestione e sugli equilibri finanziari.
È evidente che una situazione tale genera molteplici rischi sia sul piano contabile che per l’attività gestionale, lasciata priva di indirizzi precisi ed organici, nonché di controlli in grado di evitare violazioni di leggi e di regolamenti, frodi, abusi, sprechi o cattiva amministrazione delle risorse e del patrimonio dell’ente.
A livello contabile, poi, aumenta il rischio di manipolazioni o errori nella registrazione delle transazioni giornaliere, con conseguenti implicazioni economiche e finanziarie a carico del comune di Caserta.
Tra i comuni rientranti nel “gruppo degli 83” sono molto frequenti sia le segnalazioni di mancata trasparenza, che raggiungono un’incidenza del 42%, contro una media che non supera il 12% negli altri enti che sono il linea di massima virtuosi, sia le segnalazioni di irregolarità, pari al 17%, contro una media che varia dal 3% al 7%, numeri questi ultimi relativi agli altri comuni.
Una delle criticità più significative è costituita, secondo la Corte dei conti, “dalla scarsa diffusione di verifiche di tipo ispettivo, volte ad accertare la regolarità dell’attività posta in essere da specifici uffici o servizi“.
I giudici della contabilità dello Stato prendono di mira anche gli organi di revisione, poiché, nel 38% dei casi mancano “le relazioni dei responsabili di settore sui possibili riflessi finanziari dell’atto” nei pareri di regolarità tecnico-contabile. Un 38% nei comuni attenzionati, tra cui anche Caserta, nettamente superiore rispetto alle percentuali variabili tra il 4% e 15% degli altri comuni.
La corte dei Conti, infine, punta il dito contro il numero di report emessi, ritenuti carenti ed intempestivi nel 95% dei casi (contro il 12% degli enti a basso rischio di controllo).