MONDRAGONE. Il racconto di una donna (con referti): “Alla Pineta Grande hanno detto che stavo bene, al contrario avevo una clavicola fratturata”
26 Agosto 2019 - 16:50
MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Sembra avere dell’incredibile la storia raccontata da una cittadina di Mondragone, T.O. che, a seguito di un incidente domestico, sostiene di essere stata vittima di un sistema sanitario inefficiente.
Il 14 agosto 2019 scorso la signora O., subito dopo essersi alzata dal letto, cade rovinosamente a terra avvertendo immediatamente un forte dolore alla spalla destra e alla gamba sinistra. Un dolore fortissimo che la costringe a recarsi al pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove arriva alle 5.57 del mattino. Un pronto soccorso che la signora descrive testualmente come “stranamente vuoto“. Con suo grande stupore, difatti viene prontamente visitata dai sanitari che sottopongono la paziente a delle radiografie che evidenziano – come riportato dal referto medico della struttura sanitaria – un trauma contusivo alla spalla destra e un trauma contusivo alla gamba sinistra.
La signora viene poi dimessa alle 6.38 della stessa mattina. Appena giunta a casa continua però ad accusare dolori talmente forti che la costringono nuovamente a recarsi in un altro pronto soccorso, stavolta si dirige verso quello dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove arriva alle ore 11.24 dello stesso giorno. Anche qui la paziente viene subito visitata e sottoposta a delle radiografie alla spalla destra, alla clavicola destra, sottoposta ad un ecoaddome completo e ad una consulenza ortopedica. Ma stavolta il responso è ben diverso rispetto al primo emesso da Pineta Grande, in quanto i sanitari accertano, secondo un nuovo referto di cui siamo entrato in possesso, la frattura di un 1/3 della clavicola destra, guaribile in 40 giorni indossando un tutore.
Un episodio che, racconta la signora O., l’avrebbe fortemente traumatizzata. La donna, attraverso il nostro giornale, vuole lanciare un appello al Consigliere Regionale Giovanni Zannini e al Primo Cittadino di Mondragone Virgilio Pacifico, affinché il loro impegno verso la sanità locale sia più incisivo. Addirittura pare che la Clinica Padre Pio, pur non disponendo di un pronto soccorso, ma di ricoveri ospedalieri a lunga degenza, e di prestazioni mediche e diagnostiche, cesserà la sua attività a partire da Gennaio 2020. L’intera struttura con molta probabilità andrà a completare la nuova area sanitaria di prossima apertura alla clinica Pineta Grande.
Mondragone sarà dunque costretta a rinunciare all’unica struttura sanitaria di cui la comunità mondragonese, ormai spogliata di tutto, disponeva.
Ovviamente rimaniamo a disposizione della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno per eventuali repliche.