Rifiuti sepolti di notte. La procura: trovata sostanza “cancerogena e pericolosa per l’uomo”

8 Ottobre 2019 - 09:50

MARCIANISE – Dai carotaggi eseguiti da un consulente tecnico della Procura di Santa Maria Capua Vetere è emerso che nel terreno dove Pasquale Marchese e Violante Marasco, i due ex dipendenti della Lea arrestati, avevano sepolto scarti da costruzioni e demolizioni, oltre a rifiuti urbani non differenziati, erano presenti “valori anomali di antimonio, elemento chimico estremamente pericoloso per la salute dell’uomo e potenzialmente cancerogeno.
L’antimonio è un semimetallo usato per produrre vernici o smalti, oggetti di gomma e di ceramica.

Ieri mattina, la guardia di finanza di Marcianise ha eseguito il terzo arresto della vicenda Lea, fermando il citato Pasquale Marchese, 52 anni di Caserta, indagato per il reato di inquinamento ambientale (LEGGI QUI). Il 52enne operava con le macchine movimento terra ed è accusato dalla Procura di aver materialmente eseguito i lavori di rifacimento della pavimentazione dell’impianto di recupero rifiuti gestito dalla Lea, durante i quali avrebbe sotterrato su indicazione del titolare Angelo Egisto (anch’egli arrestato, LEGGI QUI), materiale di varia tipologia e pericolosità.

I lavori di interramento sono avvenuti a cancelli chiusi e anche di notte.