CASAGIOVE. Punto per punto, norma per norma, vi spieghiamo perché l’assunzione a vigile urbano di Giuseppe Ianniello è illegittima

15 Ottobre 2019 - 18:16

CASAGIOVE (g.g.) – Come avevamo promesso, vi diamo altre informazioni non certo edificanti sull’assunzione di tre vigili urbani recentemente effettuata dai comuni di Macerata Campania e Casagiove, attingendo ad una contestatissima graduatoria, oggetto di importanti e circostanziati ricorsi al Tar con procedure ancora in itinere, pubblicata da quest’ultimo comune.
La puntata precedente la leggete CLICCANDO QUI, in questo modo evitiamo di dilungarci.

Perché il vero obiettivo è quello di semplificare il racconto di una vicenda complicata dal meccanismo attuato dalle burocrazie, che perseguono l’obiettivo esattamente contrario al nostro, quello di non far capire un cazzo a nessuno, in modo che non ci si accorga di piccole e grandi magagne.
Due questioni fondamentali che a nostro avviso meriterebbero un approfondimento dell’autorità giudiziaria. Nella scorsa primavera, la giunta comunale di Casagiove ha approvato una delibera, la numero 23 del 30 marzo 2019, con la quale accoglieva e in pratica faceva propria l’impostazione del dirigente Michele Paone, il quale, come abbiamo scritto più volte, ha sempre sostenuto che prima del pronunciamento del Tar sui ricorsi sopracitati, sarebbe stato pericoloso e sbagliato utilizzare e far scorrere la graduatoria.

Per cui, la giunta di Casagiove sospende ufficialmente lo scorrimento.
Poi, la scadenza di quella classifica concorsuale di vigili urbani casagiovesi si è avvicinata e l’amministrazione comunale, letteralmente tarantolata, ha convinto, non sappiamo come, il dirigente Paone a scrivere una determina, la numero 781 del 30 settembre 2019, con la quale, riaprendo quella graduatoria manco a dirlo, prima della mezzanotte del giorno della sua scadenza fissata al 30 settembre, assumeva tre vigili urbani. Due a riscontro di una richiesta formulata dal comune di Macerata Campania, e uno, pescato addirittura nel consiglio comunale di Casagiove, abitato, fino al giorno dell’assunzione, dall’odierno neo casco bianco Peppe Ianniello.

Questa determinazione, questo cambio di rotta dell’amministrazione comunale sarebbe dovuto passare, a nostro avviso, attraverso la revoca di una delibera di giunta, sempre a nostro avviso, vincolante. Un atto di potestà che congelava a tempo indeterminato la graduatoria.
E già questo produce qualche serio dubbio sulla legittimità della situazione. Ma il peggio deve ancora venire: nella determina a firma del dirigente Paone che troverete in calce all’articolo, viene usato per aprire la graduatoria il chiavistello dell’articolo 91 del Tuel (Testo unico degli enti locali), frutto del decreto legislativo numero 267 del 1° agosto del 2000. Ebbene, anzi, “emmale”, l’articolo 91 consente di modificare i numeri, le consistenze delle figure professionali previste nei vari settori di un comune. Ma Paone ha dimenticato che c’è un altro pezzo dello stesso articolo che così recita: “Possono essere utilizzati posti vacanti e disponibili fatta eccezione per quelli istituiti o trasformati successivamente all’indizione del concorso medesimo”.

La formulazione del comma 4 dell’articolo 91 è chiara, ma non certo agli occhi di un normale cittadino, che quando legge una norma italiana non ci capisce un tubo.

E allora soccorre, fortunatamente per un verso, sfortunatamente per un altro, la cosiddetta giurisprudenza, cioè quelle costruzioni interpretative delle norme operate da alte magistrature giudicanti tipo Consiglio di Stato, Tar, Corte dei Conti e Corte di Cassazione.

Come si suol dire, in questo caso, la giurisprudenza è univoca: “Tale disposizione, infatti, mira ad evitare che le pubbliche amministrazioni possano essere indotte a modificare la pianta organica al fine di assumere uno dei candidati inseriti in graduatoria i cui nomi sono già conosciuti” (cfr. TAR Sardegna, I, 17 luglio 2013, n. 552).

In poche parole, la pianta organica o piano occupazionale che dir si voglia, non è, di per sé, un atto cristallizzato, immodificabile, ma si può modificare solo quando le carte sono coperte e non quando sono scoperte.

E d’altronde, a pensarci bene, è super ovvio: se tu Comune fai una graduatoria frutto di un concorso e la devi modulare in funzione del piano occupazionale vigente, che resta in vigore tre anni, nel momento in cui i nomi sono stati resi pubblici, non puoi andare a manipolare le cifre della dotazione organica.

E invece, Michele Paone, in maniera sconcertante, lo ha fatto. E se lo ha fatto perché glielo ha ordinato il sindaco, l’assessore Melone, l’assessore al Personale Pietro Nardi, ha sbagliato a eseguire la direttiva di una giunta che non ha avuto neppure la lucidità di revocare un proprio atto amministrativo, quello del marzo 2019 di cui prima.

Cosa ha fatto in sostanza Paone: ha preso la pianta organica frutto del piano occupazionale del 2009, l’unica associabile al concorso dei vigili urbani, partito nel dicembre dello stesso anno, con graduatoria approvata nel novembre 2011.

Oggi, nell’anno 2019, ha manipolato quel piano, cambiando in sostanza i numeri. Erano previsti 14 vigili urbani in servizio. Di questi, 10 a tempo indeterminato e 4 con contratti part time sempre a tempo indeterminato.

Se nella prima fase di applicazione della graduatoria, quella contestata da alcuni partecipanti al concorso attraverso il ricorso al Tar, sono stati assunti 2 vigili urbani a tempo indeterminato e part time, Merola e Nazaria, in una fase successiva, cioè nel 2013, l’amministrazione comunale guidata da Elpidio Russo, decide legittimamente di scorrere ulteriormente la graduatoria assumendo con contratto part time altri due vigili, cioè Roviello e Altiero.

Ricapitoliamo: piano occupazionale 2009 che viene approvato mentre Casagiove è completamente priva di figure professionali part time a tempo indeterminato nell’ambito dei vigili urbani. In due fasi, in due distinti momenti, la parte organica viene completamente riempita passando da zero effettivi all’assunzione dei 4 appena citati.

Attenzione. Stiamo parlando di una graduatoria pubblica rispetto alla quale è lo stesso articolo 91 che diventa un boomerang che ritorna versi l’amministrazione, a vietare come abbiamo detto prima di “sconcicare” il piano occupazionale, che può essere toccato solo, come è ovvio e giusto che sia, quando la graduatoria non è ancora pubblica.

Altrimenti che ci vuole? Un sindaco ha una pianta organica, poi  vede l’esito di un concorso della graduatoria e in base a dove sono posizionati gli amici suoi, si traveste da Nerone e modifica un piano occupazionale magari vecchio di 10 anni.

Ed è proprio questo che ha fatto il Comune di Casagiove, perché il posto per Giuseppe Ianniello o per uno dei tre vigili assunti (il desiderio era quello che Ianniello andasse a Macerata per conservare il seggio), è il quinti, ed è perfettamente inutile che Paone faccia il furbo citando nella determina l’articolo 91, collegando questa previsione ai posti vacanti a tempo indeterminato ma non part time che non c’entrano nulla con questo concorso che è solo per i part time, e poi collegando questa previsione erronea alla possibilità di far diventare posti a tempo indeterminato full time in posti a tempo indeterminato part time in forza di una modifica del piano occupazionale che, per legge, non può fare.

Noi non diciamo che Paone e soprattutto chi lo ha ispirato siano colpevoli di qualche cosa, per carità.

Affermiamo invece, ancora una volta senza se e senza ma, che esistono le condizioni per l’esercizio dell’azione penale, cioè per un’attenta indagine da parte della magistratura inquirente in modo da capire e verificare se esistano o meno elementi per procedere in relazione al reato di abuso di ufficio e forse, perché no, anche di falso ideologico del pubblico ufficiale.

Naturalmente seguiremo ancora questa vicenda come abbiamo fatto da un anno a questa parte.