CASERTA. Ma vi ha dato di volta il cervello? Carlo Marino & Co. vogliono approvare tre bilanci in una sola seduta del consiglio. Terzo dissesto? Possibile. Ecco perché
2 Novembre 2019 - 18:47
CASERTA – E’ come se cercassero volontariamente un modo per proporre una modalità amministrativa sempre più inverosimile, surreale, rischiosa, apparentemente paranoica. Per cui, noi ci troviamo qui, ogni volta, non ad alzare, ma celebrando una gara del disonore, ad abbassare sempre di più l’asticella, ritenendo sempre di essere arrivati al punto più basso possibile ma ritrovandoci al successivo articolo a raccontare qualcosa di peggiore, rendendoci conto che il precipizio della città di Caserta avviene in un pozzo ormai senza fondo.
Sapete che cosa si sono messi in testa Carlo Marino e Girolamo Santonastaso? Di approvare nel corso di una sola seduta del consiglio comunale non uno, non due, ma addirittura tre bilanci: il consuntivo 2017, il consuntivo 2018 e il previsionale 2019, che poi solo in Italia, con la scusa dei dissesti, si può consentire la barzelletta dell’approvazione – a dicembre dell’anno in questione – di approvare il bilancio di previsione, che poi ci devono spiegare cosa deve prevedere se l’anno è finito.
Comunque con questo articolo apriamo una serie di approfondimenti sul tema del disastro dei conti della città capoluogo.
Lo facciamo per coscienza, sapendo bene che la classe politica ha raggiunto un livello tale che non si rende conto neanche di cosa approva e di cosa rischia in futuro.
Un tempo la seduta di approvazione di un bilancio di previsione determinava un minimo di rispetto, visto che si trattava, in pratica, della finanziaria di un Comune.
I consiglieri comunali provavano a dare un senso alla loro funzione intervenendo nel dibattito anche più di una volta.
Sovente le sedute di bilancio duravano anche una giornata intera e si trascinavano per tutta la notte.
Stavolta si rischia di superare tutti i limiti e cioè di approvare non uno, ma tre bilanci in cinque minuti.
Va da sé che qualora dovesse andare storto qualcosa nelle valutazioni successive si potrebbe creare un effetto domino pericolosissimo. Comunque, questa ormai è una città disonorata e badate bene che una cosa del genere non è successa mai in nessuno degli ottomila Comuni italiani.
Perché passi pure per i due consentiti, ma metterci anche l’approvazione del previsionale è autentica follia.
Ultima notazione che apre la strada al prossimo articolo: Carlo Marino ha sempre detto che i passivi del consuntivo del 2016 e di quello del 2017 in approvazione erano frutto dell’onda lunga della malagestione dell’amministrazione precedente.
Beh, il consuntivo 2018 non lo può accollare a nessuno se non a se stesso.
I quasi due milioni e mezzo di euro di debiti dichiarati, di disavanzo di amministrazione, che poi come vedremo sono una cifra tenuta a questi livelli con vari artifizi che nascondono la vera cifra del buco, rappresentano un evidente fallimento di quella che dovrebbe essere la missione principale di un Comune che ha fatto già due dissesti e che dal 1 gennaio 2018 ha fatto ripartire da zero la sua contabilità di esercizio, al di là della montagna di debiti legati al pagamento rateale dei prestiti ottenuti dallo Stato per fronteggiare il default.
Ora, ufficialmente abbiamo i primi due milioni e quattrocentomila euro di debiti, che come vedremo diventeranno molti di più. Ecco il motivo, tutt’altro che demagogico, in cui in scienza e coscienza abbiamo scritto e ribadiamo oggi che si stanno già ponendo le condizioni per un terzo fantascientifico dissesto da record mondiale.