IL VIDEO CASERTA. Il degrado di via Battisti. La questione dei senzatetto, un problema pesante e irrisolto

15 Novembre 2019 - 11:00

CASERTA (pasman) – L’altro giorno, passando dalla centralissima via Battisti, ci è capitato di ascoltare una coppia di turisti che, osservando la scena miserevole che si presentava sotto i porticati del palazzo ora dell’Agenzia delle Entrate, commentava: Ma è una vergogna !

Esattamente quello che Casertace sostiene da sempre e di cui solo gli amministratori cittadini sembrano non rendersi conto.

La scena a cui si riferivano i due visitatori era quella di sempre: l‘ampio tratto di quell’andito coperto, che da tempo è stato letteralmente occupato da un gruppo di senzatetto e trasformato in un bivacco lurido. E se allora l’attigua piazza Dante, nell’illusione di qualche residuo casertano che o non si è mai mosso da Caserta oppure che non capisce a che stato di degrado essa è giunta, rappresenta il salotto buono della città, quello lo dobbiamo pensare come lo sgabuzzino.

Il fatto, come abbiamo scritto tante volte, prova anche per questa via l’inconcludenza e la gestione fallimentare del governo cittadino – fuori di ogni valutazione politica, giacché la giunta comunale dimostra di non seguire nessuna ispirazione ideale – che, pur avendo a disposizione risorse, mezzi e strumenti normativi per intervenire, preferisce non fare nulla, anzi pensa di non essere tenuta a fare nulla, quasi si trovasse impotente davanti ad un fenomeno di natura, cui è dato solo di assistere.

In foto, un particolare delle finestre del porticato di via Battisti trasformate in vetrinette per le bottiglie di liquore.

Il vagabondaggio, l’alcolismo, il vizio dell’accidia (che, vale ricordarlo, per la morale cattolica è persino uno dei sette peccati capitali) sono vecchi quanto il mondo e nessuno se ne scandalizza oltremodo. Ma non per questo motivo chi vi è dedito può immaginare di agire a suo arbitrio, fuori di ogni regola di socialità e di decenza – non ci azzardiamo a dire penale, per non essere travolti dalla puntuta indignazione dell’Umanitarista Globale – per un supposto principio di libertà assoluta. E tanto meno le autorità pubbliche – come per prima fa la municipalità casertana – possono credere di tirarsi comodamente indietro dal loro dovere di tutelare la collettività da questi ed altri fenomeni simili, a garanzia di quel livello minimo di civiltà della città. E se non ne sono capaci, passino la mano, alla fine, viene da considerare.

Vediamo oggi come vive questo gruppo di senzatetto. Costretto a smammare (nel modo che subito ricorderemo, ad iniziativa di un privato e non, come era lecito attendersi, dei pubblici poteri, costantemente assenti) da piazza Amico, dove si era stabilito da tempo occupando in pianta stabile gli spazi coperti del Banco di Napoli, ha messo le tende dove ora si trova, a qualche decina di metri di distanza. E nulla garantisce che non voglia spostarsi sotto le volte della stessa piazza Dante, dove già, spesso, alcuni di essi stazionano.

E ci pare sia stato paradossale che il Banco di Napoli, nell’inerzia di chi istituzionalmente avrebbe dovuto provvedere, si sia dovuto fare carico direttamente ed anche finanziariamente – per quanto già contribuente crediamo non secondario dell’erario – di installare un sistema di grate di dissuasione.

Ora, le nostre non sono le classiche fisime da benpensanti o da borghesi, almeno secondo certe veteroideologie per la quali la colpa non è mai personale, ma è da ricercare sempre nella società consumistica e sfruttatrice.

E dunque ribadiamo la nostra opinione che essi vanno aiutati e sostenuti in quanto persone, ma vanno perseguiti, quando ne diano motivo, senza gratuite indulgenze o inerzie dalle autorità che sono chiamate a farlo. Altrimenti tanto vale che il comune prenda il suo inutile regolamento di polizia municipale e gli uffici governativi i codici e le edittazioni superflui che da Roma si ostinano ad emanare anche per Caserta e li buttino dalla finestra.

 

Qui il video delle condizioni del porticato della centralissima via Battisti