CAMORRA, ESTORSIONI E RICICLAGGIO. Chiesti oltre 30 anni per Ciccio e’ Brezza, il boss Mezzero, la moglie e altri 4

28 Novembre 2019 - 15:50

CAPUA (t.p.) – Estorsioni, riciclaggio, ricettazione, gioco d’azzardo, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Queste le accuse per le quali oggi il pubblico ministero della Dda di Napoli, Maurizio Giordano, ha fatto pesanti richieste per il gruppo che faceva capo a Francesco Zagaria alias Ciccio e’ Brezza, oggi collaboratore di giustizia. Per il neo pentito, il pm ha chiesto 6 anni e 4 mesi (con art 8 legge sui collaboratori di giustizia). Accusata di ricettazione, il pm ha chiesto 2 anni (senza l’aggravante mafioso) per Carolina Palazzo, 49enne di Brezza, moglie del boss Antonio Mezzero; 6 anni per Salvatore Buonpane, 47enne di San Prisco, 9 anni per Giuseppe Garofalo, 47enne di Casapesenna: ai due è contestata un’estorsione ai danni di un imprenditore edile. Sono assistiti dagli avvocati Alberto Martucci, Angelo Raucci, Mario Mangazzo e Paolo Caterino. Il pm ha chiesto 4 anni per Paolo Gravante e Salvatore Carlino. Nel collegio difensivo gli avvocati: Paolo Raimondo, Angelo Raucci. Per Giovanni Fulco, 29enne di Brezza, rappresentato dall’avvocato Pasquale Davide De Marco si deciderà la prossima udienza perché è stato cambiato il capo di imputazione. La sentenza è prevista per fine gennaio.