AVERSA. Proiettile all’assessore Zoccola. La mafia degli impiegati comunali, quella del cimitero e quella del mercato. Tutte ipotesi aperte
3 Dicembre 2019 - 21:17
AVERSA – (g.g.) Senza girarci troppo intorno, non può stupire più di tanto il proiettile spedito a Benedetto Zoccola che, va detto, “è vecchio del mestiere”, a queste cose è abituato perchè documenti giudiziari, testimonianze di pentiti e altro ancora dimostrano che lui era entrato nel mirino della camorra di Mondragone al punto che vive con la scorta da anni.
Ora, Aversa è un luogo finanche più pericoloso di Mondragone. Perchè nella città normanna, oltre alla camorra della manovalanza, dei gringos, dei pistoleri più o meno temerari, c’è anche, anzi soprattutto, la camorra dei colletti bianchi.
Questa di solito cerca ombre nella vita di una persona che le arreca fastidio. In un primo tempo è rimasta spiazzata, un pò tramortita da questo ufo arrivato da Mondragone e che come ha fatto a Mondragone quando è stato titolare di una delega ad assessore, ha cominciato a setacciare i cassetti e la struttura del comune. Va da se che una cosa del genere ad Aversa significa alzare tonnellate di merda.
Prima la questione del presunto ladrocinio, della presunta truffa di molti dipendenti comunali i quali con un giochetto che abbiamo già spiegato a suo tempo, hanno intascato stipendi ed indennità pur lavorando un numero di ore significativamente inferiore a quelle previste dal contratto.
Poi ha continuato con il cimitero. Tanti scarti attinenti all’attività che si svolge all’interno di questo, ammucchiati che non si è mai capito bene dove fossero sversati, visto e considerato che al comune non è mai esistito un riscontro reale relativo ad un’attività lecita di smaltimento di questa particolare categoria di rifiuti.
Dulcis in fundo, il mercato ortofrutticolo. Questi avevano preparato tutto per bene già da anni. Il Pd aveva presentato a suo tempo, con la spinta di Marco Villano, un ordine del giorno per la delocalizzazione del mercato. Qualcuno si era già portato il lavoro avanti, visto che due imprenditori avevano già stipulato un contratto, indovinate con chi? Ma naturalmente con la Canciello’s family, vicinissima politicamente alle posizioni del consigliere regionale Stefano Graziano e già pronta ad accogliere in uno degli innumerevoli capannoni, costruiti all’interno dell’area asi, con dubbi ma proprio molto dubbie procedure, di grande mercato dell’ortofrutta aversan-teverolese.
Un super business da svariati milioni di euro. E invece, da Mondragone è arrivato il guastafeste, si è messo a presidiare gli uffici dell’asl, ha acquisito tutte le informazioni per attivare la procedura che è stata messa nero su bianco due giorni prima del proiettile. 500mila euro disponibili per i lavori di adeguamento e di ristrutturazione necessari per ottenere le autorizzazioni alla vendita, per il momento, revocata.
E mo’, stai esagerando, Zoccola. Qui stai ad aversa, mica a Mondragone. Qui funziona così: un impiegato del comune di Aversa intasca mille 500, mille 600 euro al mese lavorando non 35 o 40 ore a settimana, come da contratto, ma lavorandone 15, 20 perchè a noi degli sprechi, del dissesto non ce ne frega un tubo. Qui le cose hanno funzionato sempre così perchè la democrazia, il diritto, la legalità reale, non quella dei tanti professionisti dell’anticamorra che popolano questo territorio, non contano un tubo.
Conta la legge del più furbo e di chi ha più cazzimma. Per il momento ti mandiamo un proiettile, poi chissà.