MARCIANISE. Antonio Tartaglione va da Magliocca che gli propone Smarrazzo con candidatura a sindaco. Un ottimo modo per far rivincere Velardi
11 Febbraio 2020 - 18:03
MARCIANISE (g.g.) – Cosa ha prodotto di sano, sincero, di ingenuo, la politica di Marcianise dal 2016 ad oggi?
La battaglia difficile, e non certo scevra da pericoli e insidie, mossa nei confronti del sistema di potere costruito dal sindaco Antonello Velardi.
Quell’azione di testimonianza civile, fatta di rivendicazione costante di un diritto che diventa punto di riferimento rispetto al non diritto, quella idea un po’ romantica, anticamente spirituale ma comunque sana di spes contra spem, che Marco Pannella mutuò e reinterpretò da un famoso scritto di San Paolo, facendolo diventare tensione verso l’attività, verso l’essere speranza che combatte la passività del fatalismo dell’avere speranza, è diventata una sorta di fiore nel deserto della perdizione della malapolitica.
Marcianise ha una sola speranza. Una e una sola: valorizzare quell’esperienza di buona politica a cui anche Casertace ha fornito un contributo decisivo.
La struttura, il contenuto dei valori compresi all’interno di questa azione ha ispirato le decine e decine di atti di resistenza morale e civile, condotta a mani nude e a petto scoperto, guardando sempre fisso negli occhi l’artefice del sistema che, invece, a dimostrazione della sua cattiva fede, ha sempre risposto con allusioni e frasi oblique e con gli occhi sempre rivolti da qualche altra parte, perché il coraggio di guardarci in faccia non l’ha mai avuto e mai l’avrà. Ora, questo prezioso patrimonio, una ricchezza che può riscattare dalle fondamenta la politica marcianisana, deve tradursi in un progetto politico. Questo perché la gente seria non può fermarsi alla pars
Ora, con tutto il rispetto personale che nutriamo per l’ex sindaco di Marcianise Antonio Tartaglione, il quale, seppur non in maniera entusiastica (ma non tutti hanno l’indole dei cuor di leone, a quello abbiamo pensato noi e pochi altri), ha comunque partecipato nelle retrovie a questa azione di resistenza, cosa c’entra la necessità di far tesoro e trasformare in contenuto di una nuova stagione amministrativa quello che Casertace ha lasciato, disinteressatamente, in eredità a chi si proporrà in alternativa a Velardi alle prossime elezioni, con un mezzo accordicchio, stretto con il presidente della Provincia Giorgio Magliocca, il quale, forte dei poteri conferitigli da Giggino Cesaro a’ purpetta, designerebbe Tartaglione quale candidato sindaco di Forza Italia con l’obiettivo di coinvolgere tutto il centrodestra?
Cosa c’entra la speranza di una Marcianise nuova, l’alta ispirazione collettiva di una spes che lotta e combatte contro la spem, con l’aspirazione personale di Antonio Tartaglione di tornare a fare il sindaco, votando contemporaneamente o dopo aver votato alle regionali un illustre sconosciuto …Smarrazzo che però ha in dote l’appoggio di Armandone Cesaro, che chiede a Magliocca di farlo votare alle citate regionali? Sapete a cosa conduce tutto ciò? A far resuscitare un cadavere politico. Perché se si disperde l’esperienza di legalità e di testimonianza civile di cui Casertace è stata garante, se gli oppositori di Velardi si divideranno, l’uomo che ha drenato dalle casse del Comune più di 200mila euro, facendosi in pratica pagare dai cittadini lo stipendio de Il Mattino, farà quattro conti e riterrà a giusta ragione di poter arrivare ad un ballottaggio dove sarà magari sarebbe battibile solo se Casertace entrasse personalmente in campo, cosa impossibile visto che noi facciamo un altro mestiere.