CORONAVIRUS. Lo leggete qui e non altrove: ecco perché i dati della Campania sono quotidianamente manipolati. Tamponi vecchi di 15 giorni e…
3 Aprile 2020 - 21:22
Seguendo le tracce dei numeri “particolari” dell’istituto Zooprofilattico, abbiamo scoperto che…
Ora De Luca i 300 militari li utilizzasse per chiudersi in casa ed evitarsi altri disastri
CASERTA (gianluigi guarino) – Ogni promessa è debito: ci eravamo impegnati, ieri, ma anche stamattina a spiegarvi il motivo per cui l’istituto Zooprofilattico della Campania, con sede a Portici, si era fatto carico dell’analisi di un numero molto alto di tamponi, significativamente superiore a quello degli altri punti di esame, compreso l’ospedale Cotugno. Lo Zooprofilattico, che anche stamattina presenta una percentuale dei positivi più alta (+16%) rispetto alle altre strutture, è stato investito della complicata mansione di smaltire i tantissimi tamponi, che la scellerata gestione della regione Campania ha fatto sì che “invecchiassero” tra le proteste di chi vi si è stato sottoposto anche 7, 8 addirittura 10 giorni fa.
Per cui, dopo la tragicomica esibizione, dopo la sceneggiata, ovviamente risoltasi in un flop, del camper davanti all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, ideato dall’immancabile prezzemolino Verdoliva, pupillo assoluto di De Luca, si sono messi a contare i tamponi in giacenza e, questo lo leggete su NapoliCe e CasertaCe e non altrove, almeno un migliaio, di più e non di meno (se qualcuno lo vuole smentire si accomodi pure, così mettiamo in campo tutte le imbarazzanti prove che abbiamo), sono risultati desolatamente non
In poche parole, tutto l’andamento naturale dell’epidemia in Campania è stata oggetto di una manipolazione. Consapevole o non consapevole? Tutto sommato, per il momento, non ci interessa stabilirlo. Se non c’è dolo, c’è pesante negligenza. Ci basta questo (ripetiamo, per il momento).
Per cui, ribadendo quello che già scrivevamo 10 giorni fa, questi numeri nulla potranno dirci o insegnarci su questo contagio, inteso come strumenti di prevenzione per eventuali ritorni o per altri contagi. Semplicemente perché i numeri della Campania non sono mai stati, non sono e non potranno mai essere veri dati “epidemiologici” correttamente relazionati alla variabile temporale, come viene chiaramente mostrato nei diagrammi che, com’è noto a molti, si configurano con un asse delle ascisse dove c’è un valore e con un asse delle ordinate che mette in relazione, mette “in funzione” il proprio valore temporale (progressione giorni etc..) e la progressione dei casi.
Secondo voi, De Luca, Verdoliva e compagnia cantata hanno pensato o pensano a queste cose? Se Se…
Sistemata la scienza, che dunque non potrà mai sapere come sono realmente andate le cose in Campania, in modo da preparare un reale piano di prevenzione da utilizzare per eventuali altre emergenze, ora, da circa 24 ore il quartetto Cetra del coronavirus campano ha cambiato copione. Se ci fate caso, nel report pubblicato ieri, lo Zooprofilattico ha fatto più di 700 tamponi, mentre nei dati di oggi sono poco più di 400, in pratica corrispondenti a quelli analizzati al Cotugno.
Pressati dalle richieste live e valutato il tempo che lo Zooprofilattico impiega per smaltire il pregresso, De Luca e soci si sono concentrati solamente sui casi del giorno. Per cui, oggi esistono tamponi fatti anche due settimane fa che rimangono in giacenza e non si sa se e quando verranno esaminati. Ecco perché si verificano casi come quello di Piedimonte Matese, dove ci sono persone sottoposte al tampone decine di giorni fa e che si sono recate dai carabinieri per denunciare il ritardo.
Avete fatto caso che in Campania nessun epidemiologo e igienista ha preso la parola e che a parlare sono solo i virologi? E che devono dire igienisti ed epidemiologi di fronte alla disastrosa gestione dei tamponi dalla quale nasce la disastrosa mostra dei dati? Nemmeno il più stupido tra loro si andrebbe ad immischiare in questa farsa che non ha nulla di scientifico. De Luca se l’è fatta addosso quando ha visto i casi crescere e non avendo competenze personali, non essendosi dotato di uno staff alla’altezza, ora continua a far danni. Per lui il problema sono i cittadini della Campania. Non a caso ha chiesto altri 300 militari, perché è facile affermare che i casi crescono perché la gente continua ad assembrarsi e non perché lui abbia fallito completamente la missione della gestione e del controllo del contagio. I 300 soldati farebbe bene ad usarli per presidiare casa sua. Il suo isolamento, infatti, la sua uscita dalla scena è diventato un fatto dirimente per affrontare correttamente l’intra e il post coronavirus. Altro che sparare a vista, testa per spartire le orecchie eccetera. Ripetiamo, l’unica fortuna è che la struttura iniziale del contagio ha occupato un volume demografico molto più basso di quello di altre regioni, a partire dalle più colpite. Altrimenti, ripetiamo, altro che ospedali modulari, sarebbero serviti nuovi cimiteri e forni crematori.