CORONAVIRUS MONDRAGONE. Posti di blocco e Protezione civile, dopo le polemiche, spunta un documento del Comando di Polizia Municipale

20 Aprile 2020 - 16:07

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Bufera sulla neonata Protezione Civile Comunale di Mondragone a seguito della pubblicazione di una nota inviata alla nostra testata giornalistica dalla Dott.ssa Avvocato Giuseppina Piccirillo, ed indirizzata al Ecc.mo Signor Prefetto di Caserta e al Preg.mo Signor Sindaco pro tempore del Comune di Mondragone (CLICCA QUI PER LEGGERLA).

Nella nota, l’Avvocato Piccirillo, poneva all’attenzione degli organi competenti, alcune problematiche legate all’operato dei volontari della Protezione Civile, tra cui quelle sull’attività di monitoraggio del territorio, per impedire ai cittadini di violare le norme imposte non solo dal Governo centrale ma anche da quelle regionali e locali. Secondo le numerose segnalazioni giunte alla dott.ssa dai cittadini mondragonesi, i volontari della Protezione Civile Comunale, si sono spesso pregiati di “fermare” incauti automobilisti di passaggio, chiedendo loro i documenti e facendo inoltre uso, non consentito, della “paletta” in dotazione alle forze dell’ordine, pur alla presenza di un Vigile Urbano. E sarebbero stati proprio gli stessi volontari a pubblicare sui social, le foto dei loro interventi, incuranti che l’attività di controllo posta in essere fosse solo di supporto agli organi che esercitano suddette attività, non ricoprendo infatti, alcun titolo per farlo.

Nella giornata di ieri dal cilindro magico della Polizia Municipale è spuntato un documento (che pubblichiamo in calce), un verbale firmato pare, da ognuno dei volontari e controfirmato dal Comandante dei Vigili. Nell’atto citato, “il giorno 11 del mese di Aprile alle ore 8.00, l’Uff.le di P.G. Maggiore David Bonuglia, nel corso delle attività emergenziali del contagio pandemico Covid-19, al fine di effettuare un capillare controllo sugli spostamenti delle persone verso la città di Mondragone in occasione delle festività pasquali, e non possedendo la struttura di polizia giudiziaria sufficiente ai controlli, riteneva che il gruppo comunale di Protezione Civile avesse le specifiche e necessarie competenze tecniche finalizzate all’ausilio sui controlli“.

Occorre fare dunque un po’ di chiarezza a tal proposito. Il controllo del rispetto delle direttive previste dai Decreti cosiddetti “io resto a casa” costituisce attività di pubblica sicurezza; senza addentrarci nei dettagli codicistici è bene chiarire che tale attività- ai sensi degli art, 17-18 e 43 del T.U.L.P.S (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza) modificato dal Decreto Legge 83/2002, viene esercitata da agenti ed ufficiali di pubblica sicurezza.

In linea generale questi ultimi, sono identificabili in tutti gli appartenenti alle Forze di Polizia, sia ad ordinamento Civile (Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria) che militare (Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza), nonché al personale delle Polizie Locali, Municipali e Provinciali, i cui compiti sono disciplinati dalla legge “quadro” 65/1986.
Negli ultimi anche il personale delle forze armate è stato delegato a funzioni di pubblica sicurezza, attribuendo la relativa qualifica -previa disposizione del Prefetto- al personale impiegato in controllo sul territorio unitamente al personale delle forze di polizia (Legge 24 luglio 2008 n. 125, art 7bis); é questo il caso della cosiddetta “operazione strade sicure”.

Anche nella contingente situazione di emergenza nella quale ci troviamo il Ministero dell’Interno, con la circolare nr. 15350/117(2)/Uff III-Prot.Civ. Del 12 marzo 2020, ha ribadito come la Legge 13 del 5 marzo 2020 (conversazione Decreto 6 del 23 febbraio 2020) disponga – previo provvedimento del Prefetto compente- l’ausilio delle Forze Armate ai quali viene attribuita la funzione di Pubblica Sicurezza. Si segnala a tale proposito la disposizione introdotta dall’art. 3, punto 5), della legge 5 marzo 2020, n. 13 di conversione del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6, ai sensi della quale, al personale delle Forze armate impiegato- previo provvedimento del Prefetto competente- per assicurare l’esecuzione delle misure di contenimento di cui agli articoli 1 e 2 del suddetto decreto, è attribuita la qualifica di agente di pubblica sicurezza.

Quello che abbiamo ricevuto da una fonte anonima non è altro che un “verbale di nomina di ausiliario di polizia giudiziaria”, previsto dall’articolo 348 del codice di procedura penale, che per i non addetti ai lavori rappresenta un verbale con il quale la Polizia Giudiziaria, per compiere atti ed operazioni che richiedono determinate competenze tecniche, provvede a nominare un soggetto dotato delle specifiche competenze richieste, allo scopo di coadiuvare gli operanti nella specifica attività di polizia giudiziaria; a parere di qualche esperto in materia, il verbale con il quale il Comandante della Polizia Municipale di Mondragone ha nominato alcuni volontari della Protezione Civile quali ausiliari di Polizia Giudiziaria, non rientra assolutamente nelle casistiche sopra citate, giacché come detto, le funzioni di pubblica sicurezza, che rendono possibile procedere al controllo di persone e mezzi sul rispetto delle prescrizioni dei decreti emergenziali, sono disciplinate dalle specifiche normative sopra riportate e sempre previo comunicazione e coordinamento col Prefetto competente.

Rimaniamo a disposizione del Comandante Bonuglia, qualora volesse replicare a quanto esposto.

 

QUI SOTTO IL DOCUMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE