“A chi l’hai data per lavorare?”. Marito sotto processo: l’accusa di gelosia folle e maltrattamenti

23 Aprile 2025 - 18:01

MARCIANISE – Questa mattina, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Prima Sezione del Collegio A – ha assolto G.S., marcianisano, difeso dall’avvocato Giuseppe Sparaco, con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Con la sentenza, è stata inoltre revocata la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa coniugale.

G.S., già separato dalla moglie, era accusato di maltrattamenti in famiglia in un contesto di morbosa gelosia, tanto di arrivare ad insinuare che la compagna avesse avuto rapporti sessuali per avere un lavoro e altro ancora. La procura sammaritana aveva inserito, nella sua richiesta di processo nei confronti del 48 anni, anche alcuni episodi di minacce di morte (“ti devo squartare”) e un caso in cui l’uomo avrebbe tirato uno schiaffo al volto della moglie.

La tesi difensiva, che ha trovato accoglimento nel giudizio, ha sottolineato come le dinamiche fossero riconducibili a una separazione in corso e a motivi di gelosia reciproci, senza che vi fossero elementi concreti per configurare il reato contestato.

Con la revoca del provvedimento di allontanamento, G.S. potrà ora rientrare liberamente nell’abitazione coniugale. Ad esempio, se l’uomo dovesse recuperare le sue cose, i suoi effetti personali rimasti a casa, potrebbe farlo senza più vincoli.