A TAVOLA CON I MONSÚ: apre a Napoli il ristorante della tradizione tra maccheroni e sartù
2 Luglio 2018 - 09:37
Un’idea nata da Marco Funeroli e Ferdinando Vesi, per proporre e rielaborare i classici della tavola all’ombra del Vesuvio. Nella cucina di tradizione napoletana esiste un termine, una semplice parolina. L’espressione è Monsù – o anche Monzù – e fu nell’ottocento e negli anni a cavallo, il termine che indicò il cuoco in grado di riuscire a creare piatti d’eccellenza anche utilizzando ingredienti poveri. Quei cuochi nati sotto il segno di Ferdinando IV “re lazzarone” e la sua consorte Maria Carolina, diedero vita a quella che oggi rappresenta la grande cucina di tradizione napoletana e siciliana. La parola è la versione, rielaborata in vernacolo, di monsieur, assegnata nella versione partenopea – Monsù appunto – a quei cuochi che servivano in case nobiliari, dando un tocco di eleganza e originalità. I Monsù inizialmente operanti su Palermo e Napoli, in origine furono francesi, ma poi subentrarono i cuochi del posto, che ereditarono l’appellativo distintivo di Monsù. A questa grande cultura del cibo è dedicato, in pieno centro storico, in vicoletto San Domenico, 1un ristorante che inaugura giovedì