Abiti contraffatti, confermato il sequestro a marito e moglie
31 Luglio 2024 - 13:12
Il 64enne è stato destinatario di 14 sentenze di condanna per altre frodi in commercio
SAN NICOLA LA STRADA – La seconda sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Geppino Rago, ha condannato per associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione di capi di abbigliamento contraffatti e per emissione di fatture per operazioni inesistenti, una coppia di coniugi, imprenditori nel settore dell’abbigliamento, D.M, di 64 anni e A.S., di 54 anni, entrambi di San Nicola la Strada.
Entrambi hanno presentato, tramite il loro legale, ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Napoli che ne dichiarava la pericolosità sociale tenendo presente che il 64enne è stato destinatario di 14 sentenze di condanna per altre frodi in commercio. Il legale ha eccepito il difetto di competenza territoriale e la valutazione dei beni oggetto di misura patrimoniale che per i giudici di Appello erano frutto dell’attività illecita.
Per la Suprema Corte il ricorso è inammissibile: “deve aversi riguardo al luogo ove la manifestazione di territorialità soggettiva si sia espressa (ossia a Napoli) con maggiore continuità”. In merito alla fonte illecita dei beni sequestrati agli imprenditori, la Cassazione ha ritenuto che “le dichiarazioni da loro presentate per importi variabili dai 412 euro ai 9150 euro inferiori ai minimi di sussistenza non sono reali rispetto al tenore di vita tenuto”