Alla Reggia di CASERTA si è bucata anche la bandiera tricolore. Danni all’Aperia
20 Settembre 2018 - 12:00
Caserta (Pasman) – Il corpacciuto ente della Reggia, giunto alla quasi catalessi per mancanza di giuste cure, mostra riflessi gravemente appannati e rispetto ad ogni questione si muove male e tardi.
Con una nota pubblicata lo scorso 26 luglio, nell’affrontare tutte le gravi problematiche del monumento, tra le altre cose ci riferivamo alle bandiere esposte alla loggia centrale, osservando che esse “…danno chiarissimi cenni di cedimento ed andrebbero senz’altro sostituite, perché stinte e slabbrate”.
Bene, a distanza di quasi due mesi nulla è stato fatto per un tale obiettivo sconcio ed anzi in particolare la bandiera italiana, il Tricolore che i padri costituenti – se ancora contano, fuori delle citazioni di convenienza – vollero emblematicamente consacrare nella legge fondativa della Repubblica (Costituzione, articolo 12: La bandiera della
Ora, il fatto in sé è forse minimale, ma al contempo gravissimo.
Minimale, perché l’intervento di sostituzione sarebbe ed è, come ben si capisce, di una banalità pedestre. Gravissimo, perché è indecente che il monumento debba sopportare ed immotivatamente tale livello di incuria, perché specifiche norme regolamentari, qui platealmente disattese, obbligano gli uffici pubblici, sotto la vigilanza delle prefetture, a curare il decoro della bandiera nazionale che espongono ed infine per il discredito ed il danno di immagine che reca all’istituzione obiettivamente intesa, perché induce immediatamente a pensare che se essa non è capace di provvedere neppure a tanto poco, figurarsi per il resto.
E, difatti, per il resto, come ben sanno i nostri lettori, è un pianto greco. Sul piano della tutela e della conservazione del palazzo reale, di peggio, quest’anno, non poteva accadere, dopo il cedimento dell’ intonaco nella sala delle Dame o dopo che l’addobbatore del matrimonio Ammaturo poteva a ruota libera issarsi sul leone di marmo dello scalone d’onore per appendere un festone, chissà se assicurato a qualche chiodo e dove mai conficcato.
Da ultimo, se n’è aggiunta un’altra al catalogo di questi episodi della inadeguatezza generale della struttura, che nondimeno si ostina a conservare gli schemi di inefficienza consueti ed a fungere da contenitore per chiunque voglia, più o meno pagando e per qualunque iniziativa, darsi il lusso e l’allure di affittare la Reggia, rispetto alla sala parrocchiale o ai normali luoghi di spettacolo e di intrattenimento che forse sarebbero stati meglio.
Com’è noto, quest’estate l’Aperia ha ospitato una serie di manifestazioni particolarmente affollate.
Le quali hanno evidentemente provocato una serie di danni se ora se ne cercano, burocraticamente, i responsabili, dopo che le misure organizzative di carattere preventivo sono evidentemente naufragate, ove mai adottate.
Ci risulta, difatti, che un dipendente dell’area tecnica del museo sia stato incaricato di un’apposita ricognizione dei luoghi, costatando già in questa prima fase una diversa serie di inconvenienti.
Siamo in grado di offrire ai nostri lettori alcune foto relative ad essi, augurandoci che potrà sapersi presto come è andata a finire.