Apnee notturne del sonno: la donazione dell’Associazione Apnoici Italiani per uno studio di telemedicina

28 Luglio 2020 - 06:42

Apparecchi di nuova generazione per la ventilazione meccanica a pressione positiva automatica (PAP), collegati in rete, non solo permetteranno il monitoraggio a distanza dei pazienti, ma metteranno in grado gli specialisti di intervenire sulla loro programmazione

 

È un nuovo tassello per quel mosaico al quale proprio la pandemia da coronavirus ha dato un grande impulso: la medicina a distanza. L’Associazione Apnoici Italiani ONLUS APS ha infatti donato al Centro di Medicina del Sonno dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli venti apparecchi Auto-CPAP capaci di essere sempre on line, inviando dati e ricevendo istruzioni dagli specialisti.

 

Il bersaglio di questo intervento sono le apnee del sonno (OSA nella sigla Inglese), nelle quali si ha l’interruzione o il rallentamento, eccessivo e ripetuto, della respirazione durante il sonno. Il fenomeno è causato dall’ostruzione o dalla compressione, completa o parziale, delle vie aeree superiori. Questo causa di solito un brusco risveglio perché il riposo viene interrotto prima di riprendere una respirazione normale. Spesso

sottovalutata, la situazione può portare a problemi molto seri, a cominciare dalla sonnolenza diurna, dovuta proprio alla cattiva qualità del sonno. Al di là di avere scarsa concentrazione per tutta la giornata, questa situazione diventa un vero e proprio pericolo, ad esempio durante la guida o durante il lavoro. Inoltre la OSA si associa spesso a un aumento del rischio cardiovascolare.

Parte dei dispositivi donati

 

Negli ultimi anni è stato chiaramente definito l’intervento terapeutico di prima scelta: la ventilazione meccanica a pressione positiva (C-PAP). Prima di arrivare al paziente, gli apparecchi di questo tipo vengono configurati secondo le istruzioni dello specialista, in modo da adattarli alle necessità specifiche della singola persona. “Gli apparecchi e le maschere che ci sono stati donati dall’Associazione Apnoici – dice il dottor Andrea Romigi del Centro di Medicina del Sonno – aggiungono un elemento importante: sono collegati on-line. Quindi possiamo esaminare a distanza tutti i parametri del loro funzionamento e le eventuali criticità emerse. A questo punto, sempre a distanza, possiamo programmare le modifiche che riteniamo necessarie”.

 

Proprio le possibilità offerte dalle nuove apparecchiature saranno al centro di una ricerca che il Centro di Medicina del Sonno sta disegnando per il prossimo futuro, con l’obiettivo di valutare e analizzare l’uso di dispositivi a distanza confrontando pazienti dotati di apparecchi tradizionali con quelli che useranno gli Auto-CPAP collegati in rete.

“Grazie anche alla collaborazione con l’azienda costruttrice ResMed – dice Luca Roberti, Presidente dell’Associazione Apnoici Italiani – la nostra associazione ha deciso questa donazione per avviare uno studio con il Centro di Medicina del Sonno Neuromed sull’impiego della telemedicina e del tele-monitoraggio. Soprattutto nel tempo di emergenza che stiamo vivendo, questi strumenti a distanza diventano fondamentali, e noi vogliamo essere al fianco dei medici e dei pazienti in uno studio che potrà dare un grande contributo alla qualità della vita delle persone con apnee del sonno”.