APPALTI e imbrogli. Indagato anche il cognato mondragonese di Mario Landolfi, dirigente dell’ufficio tecnico a DRAGONI

6 Luglio 2022 - 13:34

Una nomina, fatta ai sensi dell’articolo 110 del Tuel, su cui ci soffermammo a lungo in un articolo pubblicato il 30 dicembre scorso e che rappresentammo, con ampia profusione di argomenti, come frutto di una perorazione di Giovanni Zannini che proprio in quei mesi stava cementando il rapporto con l’ex ministro ed ex parlamentare di Alleanza Nazionale, in vista delle elezioni comunali di Mondragone che si sarebbero svolte di lì a pochi mesi

 

MONDRAGONE/DRAGONI – Quando, circa tre quarti d’ora fa, abbiamo pubblicato la notizia dell’attività degli uomini e delle donne della Tenenza di Piedimonte Matese della Guardia di Finanza, come parte integrante dell’indagine, curata dai pubblici ministeri della procura della repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoresse Gerardina Cozzolino, Anna Ida Capone e Chiara Esposito, sugli appalti riguardanti i comuni di Alvignano, Dragoni e Vairano, abbiamo voluto anche verificare, trovandone conferma, della iscrizione nel registro degli indagati dell’architetto Romano Landi, arrivato alla guida dell’ufficio tecnico di Dragoni all’inizio dell’anno scorso, con un affidamento di incarico ai sensi dell’articolo 110 del Tuel, dunque legato alla vita dell’amministrazione precedente, quella di Silvio Lavornia e che conseguentemente con il nuovo sindaco Antonella D’Aloia dovrebbe essere decaduto, visto e considerato che l’articolo 110 collega il lavoro di un dirigente assunto con la procedura in questo prevista, alla vita politico-amministrativa del sindaco che ne ha sancito l’assunzione, a conclusione di un procedimento, rappresentativo, secondo noi, delle solite ipocrisie all’italiana, visto e considerato che l’ultima parola tocca ai primi cittadini che scelgono, soprattutto in queste circostanze, chi gli pare a loro.

Sulla nomina di Romano Landi, ci soffermammo molto in un articolo pubblicato il 30 dicembre 2021 (CLIKKA E LEGGI). Lo facemmo perchè Landi non era un architetto come tanti altri, affermavamo questo non preoccupandoci, non avendone neppure le competenze, di stabilire se fosse più bravo o meno bravo della media degli architetti casertani e, avendolo scoperto collocavamo questa sua cifra in una qualificazione speciale, per l’appunto, non comune della sua professionalità.

In quel nostro articolo, ci soffermammo, invece sullo stretto vincolo di parentela con l’ex ministro, nonchè e parlamentare di Alleanza Nazionale, il neo zanniniano Mario Landolfi. Landi, da Mondragone, veniva assunto, con la procedura del 110, dunque con una costruzione amministrativa mirata, pianificata, dal comune di Dragoni, che non è certo vicino o appartenente alla sfera di influenza di quello di Mondragone.

Ci interrogammo molto su quella nomina e, alla fine di un ragionamento, concludemmo che questa non poteva essere estranea ad una interpretazione, da parte del sindaco Silvio Lavornia, dei desiderata di Giovanni Zannini che proprio in quel periodo, come hanno dimostrato gli incarichi e le assunzioni, poi fatte dal presidente della provincia Giorgio Magliocca, stava cementando il suo rapporto con l’ex “nemico di famiglia” Landolfi, in vista delle elezioni comunali di Mondragone che si sarebbero svolte di lì ad un anno e che, come abbiamo visto, hanno consentito a Zannini di fare il sindaco ancora una volta (non ce ne voglia Francesco Lavanga, ma per noi sarebbe ipocrita affermare che il sindaco sia lui) con un risultato stretto, di poco superiore al 50% e con l’insidia sventata di un ballottaggio che con un candidato arrivato 14 punti sotto alle liste della usa coalizione, sarebbe stato tutt’altro che scontato contro ognuno dei suoi competitor.

Dunque, l’afferimento di Lavornia e dell’amministrazione comunale di Dragoni nella sfera di influenza di Zannini, ci sembrava avesse trovato sigillo nella nomina del cognato di Mario Landolfi a nuovo dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Dragoni.

Per i motivi citati prima, relativamente all’articolo 110 del Tuel, non sappiamo se oggi Romano Landi sia ancora in servizio o non lo sia, questo lo stabiliremo per una serie di motivi inerenti al modo a dir poco leggero con cui i sindaci di questa provincia applicano il citato articolo 110, ma sappiamo che Romano Landi, insieme a tanti altri, risulta iscritto nel registro degli indagati dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Vedremo per quali specifici motivi. Lo immaginiamo, dato che ci siamo occupati di questa sorta dei gioco dei 3 o dei 4 cantoni inscenato dai comuni di Alvignano, Dragoni, Vairano e forse anche da qualche altro.

Ma per evitare ricostruzioni non precisissime, attendiamo di saperne di più in modo da poter estrarre dal cilindro del nostro sterminato archivio gli articoli più adatti scritti nel tempo, così come abbiamo fatto ora, per quello del 30 dicembre 2021 in cui raccontavamo e commentavamo la nomina dell’architetto di Mondragone Romano Landi, cognato di Mario Landolfi, al vertice dell’ufficio tecnico del comune di Dragoni.