LA CAMORRA DI RECALE. Ecco le richieste del Pm D’Alessio per Francesco Mastroianni, la consorte, il figlio e per il quarto uomo

8 Dicembre 2018 - 15:18

RECALE (t.p.) – Armi e calunnia, reati aggravati dal metodo mafioso. Ecco le richieste fatte questa mattina dal pubblico ministero della Dda di Napoli Alessandro D’Alessio al termine della requisitoria dopo la richiesta degli abbreviati dinanzi al gup di Napoli:  sei anni e 4 mesi Francesco Mastroianni classe 58 (con obbligo di dimora), la moglie Annamaria Bellone, 5 anni e 8 mesi, il figlio Andrea, classe 78, due anni e 8 mesi (libero) e Luigi Noia, classe ’58, due anni e 8 mesi (detenuto per altro), tutti di Recale e assistiti dagli avvocati Enzo Domenico Spina, Renato Jappelli, Filomena Stellato.

Una vicenda ingarbugliata che nasce dopo il ritrovamento di tre pistole a casa di Mastroianni (armi scoperte a seguito di alcune intercettazioni telefoniche dal carcere) e poi, una vicenda successiva, quando la moglie di Mastroianni, insieme a Noia, cercano un falso alibi e con la complicità di una terza persona di Recale che si autoaccusa (falsamente) di essere il proprietario delle armi.

Un vecchio copione, quello del falso alibi, che viene scoperto dai magistrati come in un’altra vicenda giudiziaria della famiglia Perreca di Recale (legata da vincoli di parentela con i Mastroianni)  in un omicidio di camorra di alcuni fa. Scoperto all’epoca dal Raffale Cantone (oggi alla presidenza Anac).  La sentenza, per questi nuovi fatti, è fissata per fine gennaio.