Arresto e incriminazione dell’eurodeputato Andrea Cozzolino: interrogazione al governo dell’ex ministro Andrea Orlando

5 Gennaio 2024 - 16:16

Sono soprattutto tre gli elementi su cui si basa la sua difesa, tutti condensati nell’iniziativa del parlamentare Pd

Roma, 5 gen. (Adnkronos) – “Grazie all’iniziativa del deputato Andrea
Orlando arriva in Parlamento l’inchiesta denominata Qatargate, che ha
coinvolto anche l’eurodeputato Andrea Cozzolino”. Lo dichiarano in una
nota i legali dell’eurodeputato Andrea Cozzolino, Federico CONTE,
Dezio Ferraro e Dimitri De Beco. “Abbiamo impostato la sua difesa su
tre motivi: uno di merito, perché non ci sono fatti riconducibili a
lui direttamente in quanto l’accusa si basa su una chiamata in causa
tardiva, contraddittoria e non riscontrata di un imputato, che non dà
certezza neanche sul luogo e il tempo in cui il fatto corruttivo si
sarebbe verificato, grazie alla quale lo stesso imputato si è
conquistato il patteggiamento; uno procedurale – spiegano – dal
momento che gran parte dell’attività istruttoria si è svolta senza
garanzie per gli imputati, il che ha reso stridente il contrasto tra
la legislazione italiana e quella belga e ha di fatto impedito, anche
a causa della rigidità del quadro regolamentare sul mandato di arresto
europeo, un adeguato vaglio da parte della magistratura italiana sul
rispetto di garanzie procedurali e diritti fondamentali”.
“Infine un motivo politico: le attività svolte dai servizi segreti
belgi e la perquisizione nell’Europarlamento sono avvenute senza che
fosse data informazione ufficiali alle istituzioni; l’uso della
carcerazione

preventiva, le intercettazioni ambientali e telefoniche a
carico di europarlamentari coperti da immunità; il controverso
patteggiamento di Panzeri, il principale imputato, che ha salvato il
suo patrimonio; il fatto che servizi belgi abbiano continuato a
indagare anche dopo il passaggio dell’indagine alla magistratura
ordinaria, con evidente riferimento a un CONTEsto internazionale che
ha determinato l’evento ma è rimasto estraneo all’inchiesta; le
dimissioni del giudice istruttore Michel Claise, nel maggio 2023, per
un conflitto di interessi (il coinvolgimento di un suo figlio) hanno
svelato la matrice politica dell’inchiesta giudiziaria. Su tutto
questo è giusto e doveroso che le istituzioni italiane chiedano
chiarezza, come auspicato opportunamente nella sua interrogazione
dall’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando”, concludono.