ASL CASERTA. Ecco come mascherano milioni di euro di extra budget alle strutture sanitarie convenzionate. La dura diffida del sindacato

27 Giugno 2019 - 13:14

CASERTA – Se un sindacato importante e autorevole qual è sicuramente l’Aspat, a cui aderiscono i titolari di strutture private convenzionate della Campania, diffida l’Asl di Caserta affinché non corrisponda un solo euro relativo al periodo successivo a quello della prima scadenza comunicata alle strutture sanitarie come punto finale dell’erogazione gratuita o semi-gratuita dei servizi ai pazienti, diventa più che fondata l’idea che, surrettiziamente, si sia data vita a un sistema che di fatto produce trasferimenti di danaro pubblico in extra budget a quelle strutture che, deliberatamente, non hanno rispettato quel primo termine, evidentemente, usando una consueta espressione dialettale, “sapenn’ a loro”.
L’extra budget, infatti, è un dato concreto.
In poche parole ci sono dei soldi che non solo sono stati rivendicati, ma sono stati ottenuti attraverso decreti ingiuntivi molto facilitati da questa incredibile giostra di date innescata dall’Asl di Caserta.
Insomma, c’è un gruppo di fessi che si ferma alla data prestabilita e fa pagare le prestazioni ai pazienti e un gruppo di furbi che non si ferma, facendo una bella preghiera ogni volta e che ogni volta viene esaudita dai nuovi calcoli del funzionario Fulvio Marchese, pensionando e adepto diretto di Michele Tari.

Come si sul dire, manco a farlo apposta. Il tutto è tenuto in una condizione di formale legalità visto che la prima comunicazione relativa al termine per la copertura in convenzione dei servizi, per intenderci quella rispettata dai fessi, viene sempre accompagnata dall’uso di avverbi più efficaci degli airbag per ammortizzare eventuali problemi.

Marchese definisce, infatti, quel termine “presuntivo”. Ecco perché l’abbiamo chiamato ieri il signor “Suppergiù”.
In questo modo lui si mette al sicuro e scarica tutti i problemi alle strutture sanitarie.
Ed è proprio in quel momento che si va a discriminare la categoria dei fessi che quel termine osservano, e quella dei furbi che se ne infischiano.

Eppure, l’Asl di Caserta avrebbe la possibilità, ad una decina di giorni dall’inizio del trimestre di erogazione dei servizi coperti dal SSN attraverso la Regione, di formulare una proiezione seria, precisa, del termine limite dei rimborsi del welfare sanitario.
Visto che da qualche tempo laboratori, centri di radiografie, Tac, risonanze magnetiche e centri di medicina nucleare sono obbligati, alle 19 di ogni giorno, a scaricare sul database dell’Asl di Caserta i dati certificati delle ricette o prescrizioni che dir si voglia accettate in quel dato giorno.
Ma questo è proprio ciò che non vuole fare l’azienda sanitaria di Caserta, da decenni luogo di tutte le perdizioni umane.