ASL, LADRI COMPULSIVI. Un “fuoriclasse” Franco Della Ventura. Dopo aver “sistemato” la moglie e preparato la figlia, si fece fare lavori gratis in casa dalla ditta che ha intascato i quattrini per villa Scarface

29 Marzo 2021 - 12:27

Completiamo la trattazione del capo di imputazione 27, approfondendo le contestazioni del reato di corruzione, 27.3, che coinvolge anche Pasquale Sannino, funzionario dell’ufficio tecnico del DSM. E sul peculato del 27.4….

 

CASERTA(g.g.) Francesco Della Ventura “merita” un ruolo di protagonista e non, così com’è avvenuto fino ad ora, solo di co-protagonista. Questo vale per la contestazione di due reati su 4 riguardanti il capo 27 della recente ordinanza firmata dal gip del tribunale di Aversa-Napoli nord Maria Gabriella Iagulli, su richiesta del pubblico ministero Giovanni Corona.

Si tratta della vicenda dei lavori a villa Scarface cioè la villa confiscata dallo Stato a Walter Schiavone, fratello di Francesco Schiavone Sandokan e su cui ci siamo soffermati a lungo nell’articolo di ieri mattina (CLIKKA). Oltre alla turbativa d’asta e al falso ideologico, ci sono altri due capi di imputazione provvisori e cioè la corruzione ed il peculato, contestati al citato Francesco Della Ventura, insieme a Luigi Carizzone, all’imprenditore titolare della Delta Impianti Antonio Papa e a Pasquale Sannino, dipendente dell’ufficio tecnico del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Caserta. Ma possiamo tranquillamente affermare che il protagonista della corruzione è indubbiamente Francesco Della Ventura.

Ricordate nei giorni scorsi quando abbiamo scritto a lungo, in diverse puntate di questo focus dedicato a un atto giudiziario che riteniamo fondamentale, delle gare d’appalto truccate a favore di quella che noi definiamo sedicente confraternita Misericordia, sia per il servizio generale del 118  nell’intero perimetro dell’Asl, sia per quel che riguarda il trasporto dei pazienti dializzati?

In quella circostanza, abbiamo assodato perchè del fatto il pm e i Nas dei carabinieri che hanno indagato su sua delega, hanno trovato riscontri documentali, che Antonella D’Onofrio, moglie di Della Ventura, era stata assunta da La Misericordia e messa a lavorare in quel di Procida, con un mensile importante, dato che più di 1.200 euro come primo stipendio sono soldi significativi soprattutto in queste zone e soprattutto se paragonate a ciò che guadagnano (si fa per dire) tanti presunti, molto presunti soci della Confraternita i cosiddetti volontari, utilizzati come infermieri, come barellieri, come autisti e qualche volta anche come medici nelle ambulanze targate La Misericordia.

Poi abbiamo fatto cenno anche all’intenzione, non sappiamo se poi realizzata o meno, di Della Ventura, di far assumere anche sua figlia Miriam. In quelle circostanze, la contestazione del reato di corruzione ha riguardato soprattutto i casi appena narrati. Nel caso di Delta Impianti, cioè dello stralcio dell’ordinanza di cui ci occupiamo oggi, possiamo dire, che “sistemata” la moglie, avendo messo nel mirino la sistemazione della figlia, era normale che il Della Ventura si dedicasse alla casa, così tanto da far quadrare i contesti familiari e para familiari.

Il capo di imputazione 27.3 che pubblichiamo in calce racconta di lavori che Antonio Papa con la sua Delta Impianti, ha compiuto presso l’abitazione di Della Ventura, gran facilitatore degli affidamenti illegali garantiti a questa impresa di Marano per i lavori dentro ed attorno la villa di Walterino Schiavone, conosciuta come Villa Scarface ma titolare del nome impegnativo di villa liberazione. Sono indicate anche le date: il 9 e il 10 aprile 2019 la casa, presumibilmente quella di Vitulazio in cui abita il 58enne nato a Maddaloni, diventò un cantiere in cui agivano gli operai di Antonio Papa che, come abbiamo pure scritto ieri, aveva introitato quasi 160mila euro di lavori pubblici assegnati dall’Asl attraverso le determine, piene di presupposti farlocchi, confezionate da Luigi Carizzone.

In più ci sono i soliti pacchi di Natale, datati 20 dicembre 2019 fatti recapitare da Antonio Papa allo stesso Della Ventura, ma anche all’impiegato dell’ufficio tecnico del DSM Asl di Caserta Pasquale Sannino. Naturalmente com’è capitato anche per i regali fatti da Cuono Puzone, patron de La Misericordia, anche nel caso di questi pacchi, non se ne conosce il contenuto. In poche parole, non si sa se dentro c’erano doni di Natale e basta, doni d Natale ed altre cose o solamente altre cose.

L’ultimo capo di imputazione provvisorio relativo ai lavori di villa Scarface è il 27.4 contestato in concorso a Carizzone, ma anche a Della Ventura, il quale era ed è ancora un dipendente dell’Asl di Caserta, al pari degli appena citati Pasquale Sannino e Antonio Papa. Si tratta del reato di peculato. E qui come abbiamo già scritto ieri, si tratta del momento intermedio del passaggio dei soldi. Gli affidamenti diretti sotto soglia avvengono attraverso una dichiarazione (il falso ideologico) dell’esistenza di un’urgenza che in realtà non c’è. Il che determina un indebito arricchimento (ecco l’abuso d’uffici) a vantaggio di Delta Impianti e di Antonio Papa.

Ma quei soldi, prelevati dalle casse pubbliche attraverso i falsi presupposti, prima di determinare un indebito arricchimento attraverso la realizzazione del reato di abuso d’ufficio, vengono distolti dalla loro funzione pubblica e utilizzati al servizio di motivi personali in questo caso consistenti nel voler attuare l’indebito arricchimento dell’impresa. Un utilizzo che integra, secondo la procura di Aversa- Napoli nord e anche secondo il gip, il reato di peculato in concorso, contestato ai 4 indagati sulla vicenda dei lavori interni ed esterni ala villa confiscata dallo stato a Walter Schiavone, fratello di Francesco Schiavone Sandokan, quest’ultimo capo dei capi del clan dei casalesi.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA