AVERSA ALLE ELEZIONI. Peppe Stabile, ancora tu. . Vuole mettere insieme Santulli, Palmiero, Oliviero, Gianluca Golia e la Dello Iacono. Graziano spera nei palazzinari, Zannini fa finta di andare per la sua strada ma non è così

1 Dicembre 2023 - 19:50

Situazione molto fluida ed aperta, con la certezza matematica che i tentativi di oggi assumeranno altre forme, altri connotati e soprattutto produrranno effetti molto diversi da quelli prevedibili in base ai primi movimenti che vedono protagonisti i soliti professionisti della politica locale

AVERSA – Quando alle elezioni comunali mancano 6 o 7 mesi, gli articoli molto difficilmente fotografano una realtà che poi sarà la stessa del momento in cui tutto sarà nero su bianco e le liste verranno presentate e ufficializzate.

Però, questo non può limitare l’attività giornalistica, che propone e sviluppa fotografie del presente.

Ciò va fatto previa clausola di serietà consistente nell’avvisare il lettore che ciò che è vero oggi, non è detto, anzi è molto probabile, non sia più vero domani.

Nei giorni scorsi abbiamo già detto della posizione difficoltosa di Stefano Graziano che in questo momento ha in mano il simbolo del Pd o ritiene di avercelo, perché la parola definitiva sarà sempre quella di Susanna Camusso, commissaria provinciale inviata da Elly Schlein, che si ha motivo di pensare resti in sella per buona parte dell’anno 2024.

Ma diamo per buona l’ipotesi che Graziano potrà contare su questo simbolo.

Lui si è portato il lavoro avanti inserendo suoi uomini all’interno di Cinque Stelle.

Ma non perché questi siano realmente dei grillini, ma solo per far vedere e permettere a Stefano Graziano di dire a Roma che lui proverà a costruire una coalizione di centrosinistra imperniata sull’alleanza tra Pd e Cinque Stelle, così come indica la linea nazionale del partito.

Sulla carta Giovanni Zannini non ne farà parte, ma lui e Graziano si stanno lambiccando il cervello per fare in modo di trovare una quadra nel conto elettorale e soprattutto per aggirare e raggirare Vincenzo De Luca, il quale, se veramente volesse indebolire e colpire Graziano, che lo ha tradito dopo essersi ampiamente abbeverato alla sua fonte, non dovrebbe rafforzare Giovanni Zannini, perché rafforzandolo tiene in vita, alimenta e dà salute anche a Graziano.

I due, infatti, vanno d’accordo da tantissimi anni.

Sono quelle coppie, quei rapporti a due, che funzionano anche a prescindere dalle contingenze politiche.

Graziano e Zannini hanno due cervelli perfettamente sovrapponibili o al limite perfettamente integrabili.

Sono fatti l’uno per l’altro. La politica è uno strumento finalizzato solamente al mantenimento del proprio potere e della propria posizione socio-economica.

Costi quel che costi, non stanno certo lì a sottilizzare su metodi e strumentazioni utili per raggiungere i propri scopi.

Teoricamente, al primo turno, potrebbero stare anche su due posizioni in apparenza diverse. Dunque, Graziano con un candidato sindaco appoggiato da tre o quattro liste, magari un Marco Villano, cioè una sua derivazione diretta.

Zannini, in grado con il suo apparato clientelare costruito grazie a tutto quello che De Luca gli ha consentito di fare, con un candidato suo che magari fa l’occhiolino a un centro che a sua volta si starebbe costituendo in maniera contraddittoria.

Paolo Santulli, Carmine Palmiero, con la benedizione di Gennaro Oliviero, stanno dialogando con altri soggetti ognuno dei quali titolare di una piccola porzione di consensi elettorali.

Uno degli architetti di questa operazione si chiama Peppe Stabile, l’immarcescibile, eterno e inossidabile Peppe Stabile, che gode ancora di una rendita elettorale che però non è più cospicua come un tempo visto che il serbatoio di voti costituito dalla Fials, cioè dal sindacato autonomo della sanità del fratello Salvatore ha visto assottigliarsi le proprie truppe all’indomani dell’indagine giudiziaria che ha portato all’arresto di suo figlio.

A quanto si dice, sarebbero pronti ad aggregarsi a questa coalizione anche Gianluca Golia, candidato 4 anni e mezzo fa da un pezzo cospicuo del centrodestra, Imma Dello Iacono, farmacista, consigliera comunale uscente e persona vicinissima all’assessore all’Agricoltura della Regione Nicola Caputo.

Si parla anche di un ritorno alla politica attiva della famiglia dei Palmieri, in passato molto presente nelle stanze dei bottoni e oggi ripiegata sulle attività imprenditoriali in zona mercato e non solo.

È chiaro che Stefano Graziano punta molto sull’appoggio economico, prima ancora che politico, del gruppo di imprenditori che hanno fatto pappa e ciccia con Marco Villano, consentendosi operazioni immobiliari che definire speculazione edilizia è anche poco.

Ci riferiamo alla famiglia Della Gatta, con i suoi palazzi addirittura edificati in zona A grazie a Villano e grazie alla sospetta accondiscendenza del dirigente Raffaele Serpico, che ha offerto il petto alla facile vittoria dei Della Gatta al Tar e poi al Consiglio di Stato, in attesa di nuovi pronunciamenti dell’autorità giudiziaria amministrativa su un secondo diniego opposto da Serpico, il quale, stimolato dai molti articoli di Casertace, pare essersi mosso in maniera più seria rispetto al passato anche se non bisogna mai sottovalutare che tutto quello che si muove dentro alla galassia Della Gatta-Pozzi, appartiene a un genere, a un sistema di relazioni collaudatissime come quelle che l’autorevole amministrativista Antonio Lamberti, pure lui erede negli asset economico-immobiliari dei Pozzi, ha avuto e intrattiene con molta parte della magistratura del Tar napoletano.

I Della Gatta e Villano si sono mossi in simbiosi dal momento in cui il comune ha fatto partire il progetto, con tanto di gara di appalto, per abbattere il muro storico e per tirar fuori una sorta di piazza verde proprio di fronte ai nuovi immobili di Della Gatta, in un contesto di centro storico attraversato da una strada larga due metri, massimo due metri e mezzo, in cui quella piazza o presunta tale sembra entrarci come i cavoli a merenda.

Poi ci sono i palazzi di Yari Cecere. Uno sequestrato, come noto, per lottizzazione abusiva, nell’unico intervento operato dalla magistratura dentro a questo autentico saccheggio della città normanna, ma altri due ancora vivi e vegeti.

Della Gatta e Yari Cecere solo per citare pochi esempi tra i tanti casi affrontanti nell’ultimo anno e mezzo da questo giornale e che occorrerebbe un articolo a parte, piuttosto lungo, per elencarli tutti.

Insomma, situazione molto fluida, destinata a modificarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

A proposito, il centrodestra: ancora tutto bloccato, con Fratelli d’Italia che sostiene la candidatura a sindaco di Alfonso Oliva e gli altri partiti, cioè Forza Italia, la Lega di Zinzi, che poi è l’unica in grado di esprimere un consenso reale ad Aversa rispetto alle altre correnti, attestati sull’appoggio ad Antonio Farinaro, il candidato più temuto da Peppe Stabile e che Stabile, con questo suo marchingegno messo in piedi, vorrebbe indebolire.