IL FOCUS. AVERSA. Ma guarda un po’: dopo gli articoli di CasertaCE, i ribassi delle imprese pupille di Leopoldo Graziano si raddoppiano. Avanti popolo, ma del popolo non frega a nessuno

28 Luglio 2025 - 20:00

…… OVVERO, ANATOMIA DELL’UFFICIO TECNICO NORMANNO. Ci siamo un po’ dilettati a comparare le offerte presentate dal Consorzio Artemide e dalla IBI srl che hanno permesso a queste due imprese di aggiudicarsi i lucrosi appalti milionari di via Cirigliano e di Piazza Marconi-Mercato. Poi ci siamo trasferiti nel 2025, proprio durante la nostra campagna stampa di denuncia contro i mini ribassi, che sono nocivi alla spesa pubblica e sono anche pericolosi perché si creano troppe provviste che possono finire in ogni tasca possibile e immaginabile. E abbiamo scoperto che le stesse imprese hanno presentato offerte di ribasso del doppio o addirittura quasi del triplo, migliori di quelle del 2023. E non ci venite a dire che si trattava di lavori diversi, perché il tutto è stato determinato dalla ritirata strategica di Graziano, che è passato dalle gare blindate, con 15 imprese invitate e dunque già con un destino di aggiudicazione rapida con maggior ribasso, alle procedure aperte che hanno portato alla partecipazione finalmente concorrenziale di ben 345 imprese. Ed è stato questo e solo questo il motivo dell’innalzamento dei livelli delle offerte di ribasso

AVERSA (Gianluigi Guarino) – C’è stata un piccola metamorfosi nell’Ufficio tecnico del comune di Aversa. Chi ha seguito le vicende giudiziarie che l’hanno attraversato, fino a travolgerlo con l’arresto del suo ex dirigente, Raffaele Serpico, pensa naturalmente che ciò sia avvenuto in relazione a questo evento di cronaca. Ed effettivamente ciò sarebbe naturale, normale, se non ci trovassimo in un posto in cui la più spiazzante retroguardia culturale è al potere da diversi anni.

Se ritenete che questa affermazione appartenga al prontuario delle frasi fatte di chi si esprime negativamente e lo fa a prescindere sulla politica casertana e aversana, se si ritiene che CasertaCe

ci marci un po’ nel dire sempre che tutto va male e che i politici della provincia di Caserta e in questo caso specifico di Aversa, sono il peggio che c’è, allora lasciate questo articolo, ma prima di farlo, vi chiediamo solo di accogliere un nostro invito: recatevi per una volta, due volte, al palazzo municipale normanno per seguire un paio di sedute del consiglio comunale, che pare venga trasmesso anche in streaming, però dal vivo certe cose si capiscono meglio e certe sensazioni si costituiscono in maniera molto più solida.

Guardate, ascoltate gli interventi, e poi diteci se la nostra è una forma retorica di conformismo demagogico, in stile “va tutto male, è tutto un magna magna” ecc. ecc. O se invece, queste nostre premesse, sono anche poco per descrivere una realtà che, per chi ancora ha la forza di prendere sul serio la funzione politica, senza riderci sopra, senza rifugiarsi nella goliardia, è assolutamente agghiacciante.

All’Ufficio tecnico si è assistito a qualche cambiamento perché questo giornale, sapendo bene di dover sopportare le eventuali conseguenze, cioè le azioni scomposte di minacce, di querele che ormai rappresentano un fardello che noi abbiamo deciso di portare nella nostra vita professionale, e che ormai fa parte della stessa come elemento di routine, non abbiamo usato giri di parole per scrivere cosa pensavamo del nuovo (?) Ufficio tecnico del comune normanno.

Quello del post-Serpico. Post ha ben poco, dato che sono stati nulli sono stati gli effetti della nuova dirigente, la salernitana Danila D’Angelo, presto ambientatasi con gli usi e i costumi indigeni della città normanna e anche nelle stanze di un comune in cui purtroppo le liturgie sono sempre le stesse.

L’UFFICIO TECNICO DEL GATTOPARDO

Nulli, anzi, peggiorativi rispetto alla gestione Serpico. Ciò perché la D’Angelo ha dato grande spazio all’architetto Leopoldo Graziano, che di Serpico era stato la pappa nella ciccia.

Il curriculum, la biografia, la storia dell’architetto ci riporta ad una serie di articoli pubblicati tra il 2024 e i primi mesi del 2025. Un’analisi approfondita di quella che noi riteniamo la peggiore scuola, in termine di gestione delle pubbliche risorse, in termini di rispetto del danaro dei cittadini.

Una scuola sviluppatasi soprattutto nel Comune di Marano, attorno a quell’autentico stregone che di nome fa Gennaro e di cognome fa Pitocchi, e attorno a soggetti come Davide Ferriello, oggi dirigente dell’Ufficio tecnico dell’ASL Napoli 2, dopo esserlo stato in tantissimi comuni, tra cui citiamo Gricignano e Carinaro, dopo aver fatto coesistere le sue funzioni pubbliche con le attività di una società privata fondata e gestita da lui e dai suoi amici, che oggi comandano in posti importantissimi, quali l’Ufficio tecnico dell’Università Federico II e del comune di Napoli, ovvero Vincenzo Brandi e Ferdinando Fisciano.

Potentissimi, ma soprattutto intoccabili. Ve li abbiamo descritti in quegli articoli, percorrendo passo dopo passo visure camerali che ancora oggi costituiscono lo scandalo, in quanto quella società, che partecipa e si aggiudica appalti, resta saldamente nelle loro mani attraverso mogli e fratelli.

Leopoldo Graziano proviene da questa scuola. Quando siamo andati all’attacco, lui aveva due strade: la querela, con il rischio di essere interrogato in tribunale su ognuno degli atti e delle procedure di aggiudicazioni sviluppate o co-definite al Comune di Aversa. Ma ha capito, evidentemente, che si sarebbe potuto realmente far del male da solo. E allora ha puntato sulla strategia del raffreddamento.

LEOPOLDO GRAZIANO, TRA RAFFREDDAMENTO E RITIRATA STRATEGICA

Temendo che le attenzioni della Procura di Aversa-Napoli Nord, ma soprattutto dei carabinieri di Aversa, potessero tornare ad appuntarsi sull’Ufficio tecnico, così com’era successo quando sempre noi di CasertaCe demmo il là a quell’indagine, denunciando decine di scandali su mastodontici lavori abusivi, su concessioni attribuite a palazzinari che avevano messo in piedi edifici residenziali di otto-nove piani, centuplicando illegalmente volumetrie di vecchie casette diroccate, temendo un altro blitz come quello che aveva condotto, proprio in base alle nostre denunce, all’arresto di Raffaele Serpico e degli imprenditori Cecere, il padre e il figlio Yari, il ragazzo d’oro che ama le barche da un milione di euro, o meglio amava, proprio temendo tutto ciò Leopoldo Graziano ha deciso di attuare una ritirata strategica.

La dirigente dirigente Danila D’Angelo lo ha assecondato e questo fatto è già oggi – e può diventarlo ancor di più domani – la circostanza più pericolosa e inquietante. Ritirata strategica, si diceva.

LA RITIRATA DI GRAZIANO NEL CONFRONTO TRA 4 DETERMINE

Per sintetizzare, abbiamo preso quattro atti amministrativi. Le aggiudicazioni delle gare di via Cirigliano e piazza Marconi-Mercato e l’accordo quadro per la manutenzione delle scuole cittadine e quello del verde e di alcune strade, datati 2025.

L’operazione viene realizzata attraverso un sistema che, pur ammesso dalle norme nazionali, rappresenta secondo CasertaCe e secondo tanti autorevoli esperti della materia, uno strumento che incentiva il pericolo di commissione di reati di turbativa d’asta e di corruzione. Si tratta del sistema che noi definiamo come una tragicomica pesca miracolosa all’interno del registro definito Mercato della pubblica amministrazione, o Mepa che dir si voglia.

In questo o i dirigenti scelgono discrezionalmente o compiono sorteggi, magari come quello compiuto al Comune di Caserta per selezionare la commissione aggiudicatrice della mega gara per l’attribuzione settennale della raccolta rifiuti per 116 milioni di euro, sulla quale è calata la mannaia della Dda, con tanto di processo, finalmente aperto, dopo che la procedura si è inspiegabilmente o fin troppo spiegabilmente impantanata per due anni.

Davanti ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere stanno comparendo imputati eccellentissimi della città capoluogo come il sindaco Carlo Marino, l’ex dirigente Marcello Iovino, il faccendiere di Sant’Arpino Carlo Savoia, antico amico di Marino, ecc.

E dentro a quel processo, ritornando al discorso di prima sulla pesca miracolosa nel Mepa, c’è anche la vicenda del sorteggio truccato per la scelta dei commissari aggiudicatori. Un esempio tipico tra tanti che ci induce ad avere sempre fortissimi dubbi quando su una determina di un qualsiasi comune, figuriamoci quello di Aversa il cui ufficio tecnico è stato travolto negli anni da mille scandali.

IL RACCONTO DELLE 4 DETERMINE

Iniziamo dalle due aggiudicazione del 2023, quelle relative a via Cirigliano e piazza Marconi-Mercato. In entrambe le occasioni il Rup è stato Leopoldo Graziano, il quale aveva a quel tempo come dirigente Raffaele Serpico. Alla fine della giostra, su 12 imprese invitate per l’appalto di via Cirigliano, ne restano solamente tre. Altre 9 saltano.

E qui bisognerebbe capire bene perché saltano. Ufficialmente in quanto decidono in piena autonomia di non accogliere l’invito formulato dal comune di Aversa. Ma a noi questa spiegazione non convince, e magari più in là andremo a spulciare questo elenco per capire quali di queste imprese rinunciatarie possedesse i requisiti per partecipare alla gara d’appalto in questione.

Se, infatti, una di loro, due di loro, tre di loro, o addirittura nove imprese invitate i requisiti non li avevano, ciò dev’essere contestato direttamente al Ru che tra le sue funzione ha proprio quella di controllare i citati requisiti prima di invitare le imprese. Perché se uno, per caso, invita 12 imprese di cui 9 non li posseggono, queste non parteciperanno, si auto-escluderanno dalla gara in quanto parteciparvi costituirebbe una perdita di tempo. Perché se uno non ha le scarpette ai piedi, la maglietta, i calzettoni e i parastinchi, non può certo disputare una partita di calcio ufficiale.

Alla fine ne sono rimaste tre. Il numero di partecipanti ha consentito al Rup di muoversi sul sentiero molto semplice del maggior ribasso. E la gara è stata vinta a suo tempo dal Consorzio Stabile Artemide, con un ribasso infimo rispetto alla base d’asta, una cifra ampiamente superiore ai 3 milioni di euro, ovvero del 15,29%, e che ha indicato nell’impresa LA SPATECH S.p.A la sua ditta esecutrice.

Sconto infimo e lo confermiamo senza se e senza ma, pur considerando il fatto che dai 3 milioni e passa sono state decurtate voci di costo non sottoponibili a ribasso, a partire da quello relativo alla remunerazione delle maestranze. Seconda classificata, Internazionale Costruzioni con un ribasso del 14,21%. Terza classificata Progetto 2000, con un ribasso del 13,99%. Tutto ciò con la firma, con il copyright di Leopoldo Graziano, Rup di quella gara d’appalto. Naturalmente con l’imprimatur di Raffaele Serpico che di lì a un anno sarebbe stato arrestato (aprile 2024).

Passiamo ad un secondo appalto, sempre relativo all’epoca Serpico-Graziano, e sempre relativo all’anno 2023. Qui vengono considerati due finanziamenti, ma la sostanza è che si tratta di una cifra complessiva di 2 milioni e 446mila euro per la riqualificazione di Piazza Marconi o Piazza Mercato che dir si voglia. Nell’Ufficio tecnico comanda sempre Raffaele Serpico, ma anche in questo caso le redini della gara vengono assunte da Leopoldo Graziano, il quale, ancora una volta, incassa dei soldini per svolgere la funzione di Rup.

Usando una metafora adatta al periodo: “Stessa spiaggia, stesso mare”. 15 imprese invitate attraverso riti divinatori, praticati sul Mepa del Governo, con un metodo che andrebbe abolito e che, ripetiamo, per noi costituisce uno strumento criminogeno.

MA LE IMPRESE CHE NON HANNO RISPOSTO AVEVANO I REQUISITI?

Quante imprese sopravvivono nel corso della procedura? Sempre tre, manco fosse un’usanza di famiglia. E anche in questo caso bisognerebbe capire i motivi dei ritiri volontari di 12 imprese, di che natura sono stati e soprattutto se, tra queste 12 imprese, ce ne siano una o alcune, o addirittura proprio tutte, non in grado di presentare i requisiti di legge per partecipare a quel tipo di gara, anche a questa per piazza Mercato. Se fosse così, con rispetto parlando per Leopoldo Graziano, questi, a voler pensar bene, non sarebbe proprio buono a fare il Rup, intascando i soldi previsti per l’espletamento della funzione.

Comunque, rimangono un’altra volta tre imprese. Stavolta a vincere è la IBI S.r.l, con un ribasso del 16,55%, che si associa con l’impresa De Rose Service. Seconda classificata la VE.LA S.r.l con un ribasso del 14,44%. RTI Tecma Srls terza con un ribasso del 12,13%.

Un’aggiudicazione facile facile, sempre attuata con il sistema più semplice e concedetecelo, più controllabile, quello del maggior ribasso aritmetico e con soli tre soggetti che lo realizzano.

Nota a margine su questa gara: la terza classificata è, come spesso capita nell’agro aversano, una Srl semplice (srls), cioè una cosina con 800 massimo 1000 euro di capitale sociale che concorre agli appalti da 2 milioni di euro.

Roba che già di per sé dovrebbe far alzare tutte le antenne delle autorità giudiziarie e amministrative che, però, dormono sonni tranquilli, come hanno fatto che in tutti gli altri casi da noi denunciati in cui società Srls sono state dentro a procedure di assegnazioni di importi milionari. Firma in calce, pure in questo caso, di Raffaele Serpico, ma soprattutto del Rup Leopoldo Graziano.

LA CAMPAGNA DI CASERTACE E LA STRIZZA DI D’ANGELO E GRAZIANO: LE 300 IMPRESE

Nell’aprile 2024 arrestano Serpico. Ma soprattutto CasertaCe prende la palla al balzo e comincia a fare una serie di articoli sul modo con cui si svolgono le gare nell’Ufficio tecnico del comune di Aversa: strage continua delle imprese invitate, controllo del numero delle stesse in modo che mai ne sopravvivano 15 o più di 15 a partecipare successivamente alla richiesta di offerta.

Un articolo, due articoli, tre articoli, intervallati dalla trattazione di argomenti sulla collocazione storica dell’architetto Leopoldo Graziano nella filiera, già citata all’inizio, dei Davide Ferriello, dei Vincenzo Brandi e dei Ferdinando Fisciano (CLICCA E LEGGI), in un intrico di interessi che diventa manifesto quando il comune di Aversa affida alla Sintec una lucrosa progettazione (usa il link precedente per leggere tutto), ossia alla società gestita, controllata, proprio da Davide Ferriello, da Brandi e da Fisciano.

Alla fine, e chiudiamo il cerchio di ciò che abbiamo scritto all’inizio, Leopoldo Graziano, che aveva gestito gli appalti del comune di Aversa nel modo a nostro avviso scandaloso appena illustrato con gli esempi di Via Cirigliano e Piazza Mercato, organizza la sua ritirata strategica. E così capita, come scrivemmo, che al cospetto di CasertaCe, nei primi giorni del 2025, all’improvviso si parano plotoni di imprese, 200-300 ditte che rispondono ai bandi delle gare di appalto dell’Ufficio tecnico. Un fatto talmente plateale, talmente clamoroso, da rappresentare una sorta di implitita confessione di reità da parte di Graziano, così come abbiamo avuto modo di scrivere in altri nostri articoli.

Però, se partecipano 200-300 imprese, il giochetto dell’aggiudicazione con il massimo ribasso aritmetico, ci si conceda l’espressione, va a puttane. Perché questi numeri, per di più non controllati a monte dalla pesca miracolosa del Mepa, in quanto Graziano è costretto a scegliere la procedura aperta, cioè quella più trasparente, non ti porteranno mai a definire la fase finale dell’aggiudicazione con un numero di soggetti economici inferiore a 15.

E la legge, come abbiamo scritto in passato più volte, ti dice che se partecipano 15 o più soggetti, devi utilizzare una procedura di valutazione aritmetica, quella del miglior prezzo, molto più complessa e quindi molto meno controllabile, che prevede il cosiddetto taglio dell’offerta del ribasso più alto e dei ribassi più bassi. E poi ancora l’individuazione attraverso un calcolo algebrico della cosiddetta soglia di anomalia, con l’affermazione finale di un ribasso che non è quello, rieccoci con il gioco di parole, più basso, ma di quello che si costituisce come più vicino ad un numero dato medio.

In passato, questo giornale di pazzi, ha anche distrutto le meningi di chi ci scrive per spiegare passo passo ai lettori, come se si trattasse di in una lezione di primo anno o di secondo anno del Liceo Scientifico, tutto il calcolo algebrico effettuato. Se volete (CLICCATE QUI) e magari piano piano, senza darvi fretta, capirete come funziona.

LA NEW AGE 😂 DELL’UTC DI AVERSA

Dall’anno 2023 si passa ai primi mesi del 2025. E’ arrivato il tempo di quelli che una volta si chiamavano Global Service e che ora si definiscono, con una botta di reazione burocratese, “accordi quadro“. In pratica, vengono bandite delle gare per la gestione delle manutenzioni di comparti immobiliari e materiali della città. Noi ne abbiamo presi due, ossia quelli più recenti. Di uno di questi, relativo al verde pubblico abbiamo già scritto, utilizzando però l’argomento in chiave politica, per commentare la guerra scatenata da Giovanni Zannini e da Giovanni Innocenti nei confronti di Olga Diana, rea di essersi ribellata al loro potere assoluto.

Oggi, questo stesso accordo quadro lo utilizziamo per un altro motivo. Non andiamo infatti a ragionare sull’identità dell’impresa che se l’è aggiudicato e nemmeno ragioniamo sull’identità dell’impresa che si è aggiudicata il secondo accordo quadro, quello sulla manutenzione degli edifici scolastici. Siamo andati invece a verificare le offerte di ribasso presentate dalle vincitrici degli appalti del 2023, ossia il Consorzio Stabile Artemide e la IBI Srl, confrontando quelle di oggi a quelle di due anni fa, in questo meccanismo differente di aggiudicazione.

Il Consorzio Artemide all’accordo quadro delle scuole 2025 a dire il vero non ha proprio partecipato, mentre alla gara dell’accordo quadro del verde e delle strade 2025 ha presentato un ribasso del 37,86%. Ossia, un ribasso di due volte e mezzo superiore rispetto a quello che nel 2023 gli aveva consentito di aggiudicarsi la gara per via Cirigliano.

Stesso discorso per la IBI Srl, che a differenza del Consorzio Artemide, ha partecipato ha tutte e due gli appalti per gli accordi quadro 2025. In quello per la gestione delle scuole cittadine di proprietà comunale ha presentato un ribasso del 35,78%, mentre per la gestione del verde pubblico della città e di alcune strade comunali il ribasso è stato del 35,22%.

E CASERTACE CHE PER DAVVERO FA GLI INTERESSI DEL POPOLO

Siccome nel 2023 IBI srl si è aggiudicata la gara per i lavori di Piazza Marconi, con un ribasso del 16,55%, stiamo parlando di un offerta migliore del doppio rispetto a quella del 2023. Ciò vuol dire che il signor Graziano, con la sua ritirata strategica causata dagli articoli di CasertaCe, sta producendo bene comune, risparmio di spesa pubblica, cose buone per i cittadini. Per questi qua, occorre la frusta. Bisogna terrorizzarli. In caso contrario, altro che “Avanti popolo, alla riscossa”, questi al popolo lo coglionano un giorno sì e l’altro pure. Quei due Global Service, o accordi quadro, sono stati aggiudicati ad altre imprese con ribassi molto simili a quelli presentati da IBI e da Consorzio Artemide nel 2025 e non agli sconti risolutivi nelle micro-procedure del 2023.

Il sindaco Francesco Matacena e quello strano assessore ai Lavori Pubblici che risponde al nome di Francesco Sagliocco dovrebbero costruire un monumento a CasertaCe. Questo accadrebbe se avessero a cuore l’interesse comune, l’interesse del popolo, l’interesse dei cittadini. Per cui, il monumento non verrà mai eretto.