AVERSA. Bilancio bocciato, Romano si astiene: cada l’Amministrazione Golia-Villano- Lucky Sagliocco- Zannini- Graziano
10 Ottobre 2023 - 16:09
Il Presidente del Consiglio Comunale ha mantenuto fermo il suo proposito e si è astenuto. La bocciatura arriva al di la della scadenza dei termini della diffida prefettizia. Dunque, essendo arrivati addirittura ad ottobre per il bilancio di Previsione del 2023, risulta evidente l’incapacità dell’organo consiliare di approvarlo oltre ogni ragionevole dubbio. E questo va anche al di la della giurisprudenza restrittiva del Consiglio di Stato, che ha ridotto, negli ultimi anni gli effetti della norma vigente, restringendo il novero dei casi in cui un’amministrazione comunale e un consiglio vengono sciolti per la mancata approvazione di un bilancio
AVERSA (g.g.) Il giochino, attuato da molti sindaci e, a quanto pare, oggi anche da quello di Aversa, Alfonso Golia, che immancabilmente definirà anche questa nostra affermazione “fango, fangoo, fangoooo“, non serve a nulla. Se un sindaco si dimette prima che il Consiglio Comunale voti e bocci, così com’è successo pochi minuti fa ad Aversa, il fatto che il primo cittadino sia o meno dimissionario è totalmente irrilevante.
L’amministrazione comunale va a casa oppure non va a casa in base alla soluzione delle dinamiche normative, ma soprattutto di quelle giurisprudenziali, originate da una sentenza del Consiglio di Stato, che hanno reso molto più incerta la caduta di un sindaco, di un’amministrazione comunale e di un consiglio comunale come conseguenza della bocciatura di uno dei bilanci fondamentali, tra i quali quello più importati è quello di Previsione.
Il presidente del consiglio comunale, Roberto Romano, ha mantenuto, in questa circostanza, il suo proposito di non votarlo, decidendo di astenersi e spiegando senza paura e senza timore i motivi per cui lo ha fatto, lamentando la situazione caotica che connotava negli ultimi mesi la cosiddetta amministrazione attiva della città. Romano ha anche parlato di toppe che sono risultate finanche peggiori delle falle che volevano andare a di coprire. Insomma, la maggioranza del ribaltone, costituita grazie dall’apporto decisivo, frutto della compravendita politica attivata da Giovanni Zannini a suo tempo di consiglieri eletti nel centrodestra e dunque delegati dal popolo sovrano a rappresentare la minoranza in opposizione democratica della città, non ha avuto più i numeri essendo già molto striminzita da più di un anno.
Dodici sì al bilancio e 12 no, con l’astensione decisiva di Roberto Romano. La legge stabilisce che il pareggio è assimilabile alla non approvazione. Ad Aversa danno tutti per finita l’amministrazione di Alfonso Golia, di Marco Villano, di Luciano Sagliocco, di Giovanni Innocenti, di Olga Diana e dunque riteniamo che, dentro a quei vincoli posti dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, si è capito che questa amministrazione cade e non si salva, pere esempio com’ è successo ad Alife nella scorsa estate, dove però ero stato solamente scavallato, superato, piuttosto vistosamente il termine della diffida prefettizia per l’approvazione, non essendo mai avvenuto che l’approvazione del bilancio fosse stata respinta dal consiglio comunale.
Per carità di patria non sviluppiamo un discorso, costituito sulla condanna di un’amministrazione comunale che prova a far passare il bilancio di previsione dell’anno 2023 il giorno 10 ottobre 2023, cioè 80 giorni prima della conclusione dell’anno solare. Una vera vergogna che si assimila a tutte le altre vergogne a partire dalla sconcia speculazione edilizia, acuitasi proprio dopo il ribaltone e dopo l’avvento alla carica di super assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica di Marco Villano, in nome e per conto del deputato Stefano Graziano.
Per il momento ci fermiamo più ma più tardi faremo anche un punto andando a confrontare l’esito di Aversa con quello che emerge dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato in tema di conseguenze della mancata approvazione del bilancio di Previsione al di fuori dei termini della diffida prefettizia, com’ è successo in questo caso in cui la diffida riteniamo sia scaduta da mesi.