AVERSA. Brutta figura della dirigente della Pascoli-Linguiti, che prima annuncia l’apocalisse e poi attua una ingloriosa marcia indietro davanti all’assessore Alfonso Oliva
12 Settembre 2024 - 13:22
Contrordine. Quattro giorni fa non si sapeva neppure quando sarebbe partito l’anno, poi ogni cosa si è risolta e stamattina tutti a scuola, sia l’infanzia che la primaria. Sullo sfondo anche una vicenda che vorremmo chiarire relativa allo sfratto della materna dalla sede di via Ovidio in cui il Comune era inquilino di un imprenditore locale
AVERSA – La malafede della maggior parte dei politici casertani si riscontra inconfutabilmente quando questo giornale interviene su fatti tanto gravi quanto ignorati da chi dovrebbe, invece, affrontarli e risolverli.
Basta un articolo scritto in un certo modo da Casertace e in tre minuti il problema è risolto. È successo, aggiungiamo noi purtroppo, perché francamente gonfiare il petto quando di mezzo ci sono servizi essenziali su cui mai e poi mai un giornale dovrebbe impugnare la clava, con la vicenda della scuola dell’infanzia e primaria Linguiti di Aversa, inserita nell’istituto comprensivo “G. Pascoli”.
Abbiamo scritto un articolo dei nostri prendendo spunto da una lettera, a nostro avviso molto grave, scritta dalla dirigente scolastica Filomena Simonelli, la quale non solo annunciava che il plesso Linguiti non avrebbe cominciato le lezioni nella giornata odierna, 12 settembre, designata dalla Regione Campania come inizio dell’anno scolastico, ma affermava, ancor più gravemente, di non essere in grado di stabilire il giorno di inizio, visto che ciò dipendeva dalla realizzazione di alcuni lavori da parte del Comune di Aversa, in pratica neanche cominciati.
Dopo l’uscita di questo articolo (CLICCA E LEGGI) problemi che sembravano difficilmente sormontabili si sono risolti in nonnulla. Evidentemente l’assessore Alfonso Oliva (il quale con giusta ragione, anzi giustissima, teme gli articoli di questo giornale, sapendo come nessuno quando Casertace abbia contribuito alla fine politica e amministrativa di Alfonso Golia, della sua giunta e della sua maggioranza, e dunque quanto questo giornale abbia, seppur indirettamente, contribuito all’ascesa di Alfonso Oliva alla carica di n.2 della città) si è dato da fare.
Probabilmente qualcosa ha contato anche il rapporto di buona conoscenza personale che lo lega alla dirigente Simonelli, in un contesto più generale che poi spiega il motivo per il quale Alfonso Oliva ha assunto la delega della Pubblica Istruzione, direttamente e intimamente collegata alla lunga vita professionale, anche e soprattutto da dirigente scolastica, di sua madre.
In pratica Oliva ha calmato la Simonelli, dato che in tre ore non si può pensare di realizzare i lavori programmati dal Comune, che verranno dunque fatti con gli alunni in classe.
A quanto ci risulta, tra questi lavori non figurano quelli della riqualificazione e di una concreta riattazione dei servizi igienici.
Ma su questo punto cercheremo di darvi qualche elemento di dettaglio nei prossimi giorni.
Insomma, Filomena Simonelli ammansita come il lupo di Gubbio anche se ci rendiamo conto che il paragone tra Oliva e San Francesco d’Assisi sia a dir poco ardimentoso.
L’umore nero, poi modificatosi, che ha indotto la Simonelli a scrivere una comunicazione che a questo punto non le fa molto onore vista la repentina marcia indietro, sarebbe stato causato anche dalla decisione del comune di sfrattare l’intera scuola dell’infanzia o un pezzo di essa dalla sede di via Ovidio, collegata a quella di via Linguiti.
In poche parole, la dirigente ha dovuto fronteggiare la necessità dei nuovi spazi da approntare nella sede di via Linguiti per i bambini che per 20 anni sono stati ospitati in via Ovidio.
Anche questa è vicenda da chiarire nei dettagli. C’è chi parla di un atto dovuto e legato a condizioni di sicurezza non perfette, ma c’è anche chi parla, considerando per logica i 20 anni in cui queste condizioni di sicurezza non perfette non hanno costituito un problema, di una necessità, esposta al Comune, dal proprietario di quello stabile, al quale converrebbe oggi utilizzarlo in maniera diversa, sicuramente più remunerativa, rispetto a come l’ha utilizzato quale padrone di casa del municipio inquilino.
Insomma, una storia poco gloriosa, soprattutto per la dirigente scolastica Simonelli che ha ritenuto non ci fosse nulla di male a smentire totalmente se stessa a poche ore dalla stesura di una lettera ufficiale solo perché un giornale l’ha pubblicata, causando a quanto pare pressioni fortissime anche da parte dei genitori, giustamente preoccupati per la falsa partenza annunciata ma soprattutto perché, scegliendo una drammatizzazione delle cose evidentemente non fondata, la dirigente non aveva neppure fornito una data di partenza delle lezioni.