AVERSA. ELEZIONI. Giallo sul post di Orlando De Cristofaro. Quel mini comizio elettorale nella caserma dei vigili del fuoco con abiti di servizio imbarazza. Per cui, se il comandante provinciale Sergio Inzerillo…

12 Settembre 2020 - 12:20

 

Che dobbiamo fare: siamo in provincia di Caserta. Noi ogni giorno facciamo i conti con il problema della ignoranza, considerata nell’accezione letterale del termine, di quella che dovrebbe essere la classe dirigente, la borghesia pensante. Una situazione da cui nascono

 

AVERSA(g.g.) Probabilmente, il post che riproduciamo qui in alto, pubblicato nella serata di giovedì scorso, è stato rimosso da Orlando De Cristofaro, anche per merito nostro. Diciamo merito, perchè la rimozione, da parte del candidato della lista Noi Campani alle elezioni regionali di domenica 20 e di lunedì 21 settembre, è arrivata dopo che CasertaCe aveva cominciato a porre qualche domanda in giro, legandola ad un presupposto che in un luogo normale, non abitato da un’ignoranza sesquipedale che a volte veramente lascia basiti, da una visione trogloditica della vita sociale e, conseguentemente, anche della vita tout court, non sarebbe neppure considerato un presupposto, o meglio ancora, una evidenza a priori, costruita, però, solidamente su una concezione dell’ordinamento di uno Stato che anche un bambino della scuola media a cui vengono dati, o almeno un tempo così era, i primi rudimenti dell’educazione civica, dovrebbe conoscere e soprattutto sarebbe in grado di comprendere.

E invece qui, occupandoci giovedì sera della segnalazione arrivataci su questo post, abbiamo anche dovuto spiegare a qualcuno perchè un candidato alle elezioni regionali, ma lo stesso sarebbe stato per un candidato alle elezioni politiche, alle europee, alle provinciali, alle comunali, ad un condominio di Pignasecca, non può far propaganda all’interno di un’area di proprietà dello Stato, parlando a dipendenti dello Stato nell’esercizio delle loro funzioni al servizio esclusivo dello Stato, perchè, come si vede dalla foto, si tratta di vigili del fuoco in tenuta informale, ma comunque ufficiale, cioè appartenente alla dotazione che il corpo dei vigili del fuoco, dunque il governo, consegna ad ognuno di loro.

E’ proprio il segno di una dualità non componibile, non intersecabile. E vi spieghiamo il perchè: le elezioni, infatti, riguardano partiti e movimenti di parte. Come si suol dire, basta la parola. Io sono una parte del gioco della democrazia, propongo me stesso, il mio partito, la mia lista per andare a svolgere un’attività di governo all’interno di una istituzione e dunque spiego il mio programma che è il programma di una parte politica.

Ma ciò non può non avvenire in contesti di parte cioè in aree ascrivibili a quel candidato, come può essere un comitato elettorale, un locale fittato per una manifestazione eccetera, al limite ci può essere anche un agorà, una piazza che è un luogo pubblico come una caserma, ma con una funzione totalmente differente, storicamente, filosoficamente vicina alla manifestazione libera e democratica delle idee di questo o di quell’altro promotore delle stesse.

Ma in una caserma o in locali attinenti ad una caserma, non l’avevamo mai visto. Sappiamo bene che la provincia di Caserta sviluppa cose che oggi ci inducono saggiamente a non dire più, a non scrivere più che abbiamo toccato il fondo, perchè poi ti imbatti sempre in un fatto “più fondo del fondo”. Dunque, pur ritenendo che questo racconto rappresenti un inedito tra tutti nelle lunghissime nostre narrazioni, non diremo certo che non possiamo imbatterci in futuro in qualcosa di ancor più deprimente.

I vigili del fuoco, come del resto i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia di stato, le altre forze dell’ordine ma pure un funzionario pubblico che mentre lavora nel suo ufficio, svolgono quella funzione in nome e per conto di tutti i cittadini, bianchi, neri, di sinistra, di destra, di centro e via discorrendo.

E’ fondamentale che quelle zone non siano contaminate da altre manifestazioni della democrazia che hanno come presupposto il confronto, la divisione, lo scontro.

Ora, ci rendiamo anche conto che l’ottimo ingegnere Sergio Inzerillo, comandante provinciale dei vigili del fuoco, abbia  sviluppato pregevoli studi ingegneristici che magari non gli hanno dato il tempo di formarsi una solida cognizione legata sulle modalità attraverso cui l’ordinamento di uno stato diventa sostanza e prassi nell’applicazione delle regole e nella manifestazione dei comportamenti. Però, un’occhiatina ai vigili del fuoco, ai suoi uomini di Aversa, l’avrebbe potuta anche dare.

All’incontro politico-elettorale con Orlando De Cristofaro hanno partecipato in buona fede, ne siamo sicuri. Questo è il luogo della non conoscenza che il più delle volte viene confusa con il dolo, la malizia che in realtà non esiste perchè, prendendo sempre il caso di cui ci stiamo occupando, non è che quei vigili dle fuoco presenti non si rendessero conto che trattandosi di un evento elettorale, questo sarebbe finito sui media. Lo sapevano, ma ritenevano, caro comandante Inzerillo, che si potesse fare.

Stesso discorso, ma qui la questione diventa un pò più seria, per Orlando De Cristofaro, il quale, vuole andare in consiglio regionale, ma, poverino, non ha le idee chiarissime su quella che è la divisione tra prerogative dei vari attori di un ordinamento democratico, pur avendo svolto la funzione di presidente del consiglio comunale di Aversa e successivamente quella di figlio del sindaco della stessa città.

Però, il post è sparito e dunque De Cristofaro ha imparato qualcosa, cancellando quella che tecnicamente, senza nessuna accezione offensiva, è un caso di “ignoranza”. Magari questa vicenda permetterà anche all’ingegnere Inzerillo di prestare maggiore attenzione alla formazione dei suoi uomini nella conoscenza precisa dei loro compiti istituzionali che, in quell’ambito, non possono mai essere partigiani.