AVERSA. In prima linea contro la criminalità. Cittadinanza onoraria in memoria dell’ispettore di Polizia Giovanni Flagiello

29 Aprile 2021 - 18:40

Il sindaco di Aversa, Alfonso Golia

AVERSA (pm) – Nei giorni scorsi, i gruppi consiliari di maggioranza del comune di Aversa hanno depositato una richiesta per il conferimento della cittadinanza onoraria all’ex procuratore del Tribunale di Napoli Nord Francesco Greco, al presidente del Tribunale di Napoli Nord Elisabetta Garzo, al magistrato Catello Maresca nonché al sacerdote aversano Don Pasqualino De Cristofaro, in riconoscimento delle loro insigni attività.

Un’ulteriore richiesta alla memoria è stata formulata per l’Ispettore di Polizia Giovanni Flagiello, mancato lo scorso giugno all’età di 71 anni a seguito di un infarto, “…per l’impegno profuso a tutela della sicurezza dei cittadini sempre in prima linea contro la criminalità organizzata”. Il Sindaco della città normanna, Alfonso Golia, ha così commentato l’iniziativa “Con grande gioia accolgo questa azione dei consiglieri comunali; abbiamo già avviato  l’iter per le onoreficenze che daranno sicuramente lustro alla città.”

Marilena

Natale, nipote dell’ispettore Flagiello e nota giornalista della provincia casertana.

Nel darne notizia, pubblichiamo, per porre in risalto particolarmente la figura dell’ispettore Flagiello ed il suo legame con il territorio aversano, il testo dell’orazione funebre pronunciata dal questore in pensione dott. Biagio Ciaramella  nel corso della messa esequiale officiata presso quella chiesa Maria SS. Immacolata. Orazione a cui seguiva il ricordo dei famigliari, affidato al commosso intervento della nota giornalista e nipote Marilena Natale.

 

ORAZIONE FUNEBRE 

Chi ha avuto la fortuna, anzi il privilegio, di conoscere l’ispettore Giovanni Flagiello – per me e per tutti noi – credo -semplicemente Giovanninon lo dimenticherà mai.

 La presenza numerosa, oggi, di tanti amici e colleghi, venuti – in maniera significativa, dato il non facile momento che vive il Paese – anche da fuori sede, testimonia come egli sia nel cuore di tutti noi.

Chi lo ha conosciuto, Non lo dimenticherà mai – dicevo – e come uomo e come poliziotto.

Persona esemplare, l’incedere dell’età e gli immancabili disturbi che vi si accompagnano non ne hanno mai scalfito la passione e la gioia della vita che egli manifestava in ogni sua azione e che erano ciò che più colpiva di lui. Il suo entusiasmo, poi, era contagioso. Affabile nei modi esteriori, era allo stesso tempo animato da un rigore interiore raro, che si fondavano su principi morali saldi ed affinati dalle prove che la vita non manca mai di presentarci. I suoi valori risiedevano in primo luogo nella famiglia, a cui tutto ha dedicato, innamorato della sua consorte ed orgoglioso delle sue amate figlie, che l’hanno riamato infinitamente, come lui stesso con riserbo confidava. La sua gioia totale e più grande degli ultimi anni è stato potersi dedicare alla nipotina che ha adorato all’infinito e di cui parlava con scintille di gioia incontenibile negli occhi.

Altruista, generoso, era capace di trascurare i suoi impegni per rendersi disponibile, per qualunque cosa fosse, importante o meno importante. Colpiscono in queste ore le attestazioni che si leggono sui social, così diffusi oggi e di uso comune, di quanti, nell’esprimere il proprio cordoglio, che lo ricordano come la persona a cui si sono sempre potute rivolgere nei momenti di difficoltà, per un consiglio, per un conforto, come si sarebbe fatto con un padre che ormai non c’è più o con un fratello tuttavia distante. L’altro valore che lo guidava, accanto a quello della famiglia corroborato dalla disponibilità umana, era quello del civismo. Legatissimo alla sua città, la tutelava bel oltre i doveri del suo ufficio, per un sentimento innato ed intimo di attaccamento, di devozione quasi, agli aversani ed alle cose aversane. E senza distinzione di condizioni o di censo. Conosceva tutti in città e da tutti era conosciuto e stimato, non per altro che per essere sempre presente nel momento del bisogno altrui. Quante famiglie ha riappacificato, quanti giovani ha tratto dalla tossicodipendenza, quanti commercianti ed imprenditori ha sollevato dal giogo dell’estorsione e dell’usura. Questo, sia pure in accenno, l’uomo Flagiello.

Come poliziotto, Giovanni è stato un autentico maestro. Per decenni è stato l’indimenticato capo della squadra della polizia giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Aversa. Ha incarnato con sagacia la figura del poliziotto di vecchio stampo, che conosce vita, morte e miracoli della malvivenza locale, grazie ai suoi informatori ed ai contatti coltivati in ogni segmento della società civile. A chi gli elogiava e si entusiasmava per i nuovi metodi d’indagine, – cambiata la procedura penale, i paradigmi investigativi ed i rapporti tra pubblico ministero e polizia giudiziaria – nuovi metodi – dicevo – basati quasi del tutto sulle estranianti intercettazioni telefoniche ed ambientali, non mancava di ricordare che la vera attività di polizia si svolge in strada, costi quel che costi. In questo senso è proverbiale la sua espressione, allorché si discorreva di questi temi: “ il mio ufficio è la strada”, che non era semplicemente una massima di spirito, ma l’essenza dell’esperienza, unita al mestiere.

E come era vero. Nessuno più di lui conosceva la città – la quale è il teatro delle azioni criminose -con i suoi luoghi più remoti; sapeva dirti dove abitava questo o quel camorrista, questo o quel malvivente, quali erano le loro frequentazioni, i loro complici e gli affiliati, quali i loro intrecci. La sua vigilanza su estorsori, usurai, truffatori era attenta ed accorta, conscio della loro pericolosità sociale. Proprio questo gli ha permesso di rassicurare la popolazione impaurita e scossa davanti ai fatti di cronaca, scoprendo gli autori degli omicidi più efferati, delle rapine sanguinarie, perseguendo i clan camorristici che spadroneggiavano. E quello che lo sosteneva era un coraggio da leoni, che non è un modo di dire, solo una iperbole. Quello che se non ce l’hai, non te lo puoi dare, secondo l’ammonimento manzoniano. Giovanni era un coraggioso per davvero! Ed il coraggio lo infondeva ai suoi uomini, che per questo l’hanno sempre ammirato e rispettato. Quante volte ha affrontato, armi alla mano, pericolosi delinquenti armati.

Ecco, così, nel chiudere questa povera ed impari riflessione in onore ed in ricordo di Giovanni, lo voglio ricordare a tutti i presenti, come un poliziotto coraggioso ed un uomo esemplare.  Ciao Giovanni !

 Aversa, 27 giugno 2020, chiesa di Maria SS.Immacolata

 

 

 

Nella foto di repertorio , il questore in pensione Biagio Ciaramella, dal 1992 al 1997 dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Aversa, anni particolarmente impegnativi dal punto di vista dell’ordine pubblico della città, nel

corso dei quali  ebbe modo di apprezzare le doti umane e la superiore capacità operativa dell’ispettore Giovanni Flagiello, che ne fu il primo e fondamentale collaboratore.