AVERSA. Le palestre delle scuole comunali e la tensostruttura sono inagibili. Doccia fredda a firma del dirigente Raffaele Serpico
26 Settembre 2019 - 16:17
AVERSA – (g.g.) In risposta ad una sollecitazione del presidente della commissione sport Paolo Santulli, precisamente formulata, il dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Aversa, Raffaele Serpico, ha detto due cose molto chiare: che se al palazzetto dello sport si svolgono attività, tipo il pattinaggio, esiste il serio pericolo, potremo dire la certezza, che il parquet omologato per il basket venga danneggiato.
E questa è la cosa importante, ma non importantissima. La bomba esplode nel momento in cui lo stesso dirigente formula una risposta sulle condizioni della tensostruttura e delle palestre degli edifici scolastici comunali che poi sono quelli che ospitano le scuole materna, elementare e media. Ebbene, come potrete leggere dalla lettera, nessuna di queste palestre è agibile, utilizzabile, in possesso di un certificato che ne autorizzi l’uso.
Questo vale per le palestre e anche per la tensostruttura.
Serpico cita l’articolo 24 comma 5 del DPR 380/2001, meglio noto come testo unico delle disposizioni normative e legislative in materia edilizia.
Non precisa però quale o quali dei 5 requisiti non è stato rispettato. Non specifica se manca l’attestato del direttore dei lavori che certifichi la presenza di quelle condizioni di salubrità, di igiene, sicurezza eccetera, declinate con precisione nel comma 1 dello stesso articolo. Non specifica se, invece, quelle strutture sono carenti del certificato del collaudo, oppure della dichiarazione delle opere alla normativa sulle barriere architettoniche, o ancora l’avvenuto aggiornamento catastale, o infine, come dettaglia la lettera e) del comma 5 dell’articolo 24, la dichiarazione dell’impresa installatrice relativa alla conformità degli impianti installati alle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico prescritte dalla disciplina vigente ovvero, ove previsto, certificato di collaudo degli stessi.
Serpico scrive genericamente di una mancata osservanza del comma 5. Poi, per deduzione, si capisce che le carenze potrebbero riguardare la lettera a) cioè quelle opere che garantiscono sicurezza, salubrità eccetera, oppre al lettera c) sulle barriere architettoniche. Si deduce perchè Serpico scrive che il comune di Aversa ha chiesto dei finanziamenti per realizzare delle opere grazie alle quali sarebbero soddisfatti tutti i requisiti previsti dal DPR 380.
Quindi, occorre aprire di nuovo i cantieri. Un mezzo disastro. Vanno comprese, a questo punto, le modalità con cui i lavori sono stati effettuati a suo tempo e i motivi per i quali non sono stati realizzati secondo i canoni previsti per ottenerne l’agibilità.
Magari facciamo una telefonatina al direttore dei lavori e al collaudatore. Magari l’ufficio tecnico del comune di Aversa a cui toccava la funzione di controllo su quei lavori, ci potrà dare qualche ulteriore spiegazione.
QUI SOTTO LA LETTERA A FIRMA RAFFAELE SERPICO