AVERSA. Olga Diana “amputata” ma ancora in vita. La comica serie di deleghe alla Cannolicchio, ormai testa di legno. Ma Zannini non perdonerà
20 Giugno 2025 - 19:02

In calce all’articolo il testo integrale del decreto con il quale il sindaco Matacena ha rimodulato le deleghe, tenendo per sé, contrariamente a ciò che gli chiedevano Dello Vicario e, sotto sotto, i Moderati di Zannini e Francesco Silvestro Eminflex. La Cannolicchio non ce ne voglia, ma se leggete l’elenco delle materie attribuitele, confrontandole alla sua cifra politica e alle sue esperienze di governo, vi dovete fare necessariamente una risata pensando a Giovanni Innocenti e Zannini che hanno il vero controllo sulla città
AVERSA (G.G.) – Il verde pubblico è una delega agognata nei Comuni perché nei Bilanci, anche grazie ai finanziamenti che questo settore riceve, in un tempo in cui la cosiddetta vivibilità è diventata un modello di trend che, tutto sommato, pure un bene è, perché se il conformismo serve ad attivare una autentica attività di rafforzamento, di cura, di incremento delle aree di buona qualità ecologica, sia benedetto anche il trend.
Per cui, quando l’imperatore Giovanni Zannini, vero sindaco di Aversa, insieme a quello che è il suo vicesindaco di fatto Giovanni Innocenti, ha chiesto la testa di Olga Diana, che ha osato dissentire con gli ordini dittatoriali del capo che nel settore dei rifiuti ha costruito altri bacini di potere, una variabile costituita dai voti, ma anche da altro, aveva ordinato al sindaco di cacciare dalla giunta Olga Diana, forte anche del regalo fattogli dalla minoranza attraverso la mozione di sfiducia che ha messo insieme, paradossi della vita, zinziani, zanniniani, caputiani, uomini di Graziano ecc.
Alla fine, la testa di Olga Diana, il vero sindaco di Aversa Giovanni Zannini non l’ha ottenuta, grazie a un piccolo colpo di dignità di colui che la fascia la porta, ma solo figurativamente, Francesco Matacena.
Il piano B del mondragonese e di Innocenti prevedeva la totale spoliazione delle deleghe importanti di cui la ribelle Olga Diana è stata titolare in questo primo anno di amministrazione. Oltre a questo, con un giochetto organizzato insieme a Dello Vicario, il quale dice di far parte del gruppo di Aversa Azzurra, diverso da quello di Zannini e Innocenti, ma che in pratica è una quinta colonna dei medesimi, visto e considerato che Dello Vicario si è legato al senatore di Forza Italia Francesco Silvestro, divenuto un vero e proprio Fratello Siamese di Zannini, si puntava ad attribuire proprio all’assessore del gruppo di Aversa Azzurra, che in pratica è solo l’assessore di Dello Vicario, la delega al Verde Pubblico, attorno alla quale girano, al di là della valutazione da noi fatta all’inizio, molti quattrini sonanti per effetto di quell’accordo quadro per il quale la Diana si è battuta non poco.
Matacena, che dialoga con tutti e probabilmente si è anche messo la mano sulla coscienza, ritenendo che, piaccia o non piaccia, depurare la Diana dalla giunta avrebbe significato lasciare 700 aversani che l’hanno votata senza rappresentanza, non ha voluto cedere su tutta la linea.
L’ex zanniniana è rimasta in giunta seppur con deleghe fortemente alleggerite. E Dello Vicario, quinta colonna di Zannini e Silvestro e, in pratica, associato al gruppo dei moderati, non ha ottenuto la delega al Verde Pubblico, che il sindaco ha riservato per sé, almeno per il momento. Insomma, Zannini e Innocenti non hanno vinto su tutta la linea, anche se si sono presi quello che volevano prendersi principalmente, e cioè l’Ecologia e i Rifiuti. La signora Eufrasia Cannolicchio è una bravissima persona fino a prova contraria. Conosciamo il fratello e non c’è nulla da dire. Questo è il piano personale, quindi non cominciate a rompere le scatole associando a questo valutazioni che sono solamente di carattere politico.
Si può pensare che la signora Cannolicchio possa essere titolare contemporaneamente delle super deleghe alle Politiche Sociali, Polizia Municipale, Pari Opportunità, Viabilità, Protezione Civile, Igiene Urbana (i rifiuti), rapporti con Asl. Anche questi, se non andiamo errati, sottratti a Diana, perché Zannini non se ne dà per inteso nonostante la pesante accusa per concussione mossagli dalla Procura della Repubblica di S. Maria C.V., che grazie a Dio non è quella di Aversa-Napoli Nord, proprio per aver voluto mettere il naso prima e per aver minacciosamente tentato di imporre all’allora direttore sanitario Enzo Iodice di mettersi a sua disposizione consegnandogli l’elenco dei 5mila dipendenti.
Tornando alla Cannolicchio, è chiaro che con queste deleghe fa la figura della prestanome politica, della testa di legno. E ciò, considerando che si tratta, ripetiamo, di una brava persona, non rappresenta un fatto dignitoso, un ruolo che preserva la sua dignità.
Il decreto di Matacena è stato firmato oggi, all’indomani del voto favorevole del consiglio comunale sul conto consuntivo. Come avevamo largamente previsto, asce di guerra sotterrate. Matacena è stato tutto sommato fortunato perché la data di ieri è distante solo 8 giorni da quella fissata per le elezioni del nuovo presidente della Provincia, rispetto alla quale Zannini non vuole defezioni.
Conoscendo il mondragonese, non si accontenterà di aver ottenuto il 70% delle sue richieste e, siccome questo qui ormai viaggia in una dimensione intersiderale, credendo di essere divenuto l’invulnerabile re del mondo, il fatto che Matacena non abbia cacciato dalla giunta Olga Diana e di essersi tenuto la delega al Verde che lui e Silvestro volevano mettere a disposizione di Dello Vicario, non sarà indolore per Matacena, il quale gaiamente il 27 giugno andrà a votare per chi non dovrebbe mai votare, ossia per Anacleto Colombiano. Un gesto che non gli varrà una moratoria dagli sgambetti, dai dispetti e dalle piccole vendette che sicuramente Innocenti e company stanno già meditando, rimuginando la seguente frase: “Lassa che passa il 27 giugno”…
