AVERSA. Piccoli razzisti crescono. Dieci minorenni aggrediscono volontaria Caritas perchè aiuta i senzatetto
11 Dicembre 2018 - 16:14
AVERSA – (Lidia e Christian de Angelis) In un Paese che sempre più sta prendendo una deriva estrema, intesa sia come tipologia di atteggiamenti che come appartenenza politica, iniziano a diventere notizie quasi quotidiane quelle che raccontano di atti gratuiti di violenza. Stavolta a farne le spese sono stati dei volontari della Caritas, con il movente, da parte di chi ha offeso, dell’odio verso i senzatetto. Il grave episodio si è verificato domenica in Piazza Mazzini, intorno all’una circa, a danno di tre volontari che si erano recati lì per dare il proprio sostegno ad un gruppo di senzatetto, portando loro aiuti ed invitandoli a seguirli presso il centro di accoglienza per evitare che dormissero al freddo, un freddo gelido che rischia di mettere in pericolo la loro incolumità.
All’improvviso un gruppo di 10 minorenni, tutti “autoctoni”, si sono avventati contro una volontaria della Caritas scambiandola per una clochard, l’hanno prima minacciata e poi aggredita, invitandola ad andarsene. I baby balordi, tra parolacce e minacce, hanno intimato loro di allontanarsi. A quel punto avevano perfettamente compreso quale fosse il motivo per cui quelle tre persone si trovassero lì, e a dimostrazione di ciò, e stando alla testimonianza dei tre aggrediti, avrebbero legato questa minaccia proprio al fatto che i soccorritori della Caritas diocesana stessero lì a dar conforto ai senzatetto.
I delinquenti hanno poi aggredito e colpito con calci e pugni anche gli altri volontari presenti, intervenuti in soccorso della ragazza e dei poveri. Le vittime hanno cercato di allertare i soccorsi, correndo verso la propria auto, mentre i dieci baby criminali li inseguivano. In questa disperata corsa il cellulare di un volontario è caduto ed uno dei balordi lo ha raccolto. A quel punto uno dei sui compagni ha esclamato “buttalo via, non tenerlo, altrimenti ci rintracciano gli sbirri“, altro segno evidente del fatto che erano totalmente consci che stessero agendo nell’illegalità.
Quando finalmente i volontari sono saliti a bordo del veicolo con il quale erano giunti in zona, mettendosi al riparo, capendo che si stavano mettendo in contatto tramite telefono con le forze dell’ordine, i componenti della gang si sono dati alla fuga dileguandosi. I volontari sono rientrati alla Caritas ed hanno prontamente informato dell’accaduto il responsabile Don Carmine Schiavone, che da anni dirige la Caritas e si occupa dei numerosi clochard della zona, il quale insieme ai tre volontari si è recato presso il Comando dei Carabinieri di Aversa, per sporgere denuncia.
Ad indagare sulla vicenda, oltre ai militari, anche la solerte Polfer di Aversa, diretta dal Dr Gentile, che ha contatto Don Schiavone, assicurando che le autorità stanno visionando ed analizzando attentamente tutti i filmati delle telecamere della stazione per cercare di identificare i componenti della baby gang, che pare siano avvezzi a tali aggressioni.
Da noi contattato telefonicamente, Don Carmine Schiavone ha rilasciato tale dichiarazione: “In primo luogo vogliamo ringraziare le forze dell’ordine e le istituzioni locali che in sinergia, oltre ad averci dato la loro solidarietà, si stanno adoperando per individuare i 10 aggressori e proteggere i volontari da ulteriori atti di violenza. Inoltre laci tengo a sottolineare che la nostra opera di aiuto continuerà. Chiedo a queste famiglie di controllare i propri figli, facendo prevenzione, evitando che gli stessi girino di notte senza controllo, ed evitando che possano commettere qualche atto o gesto irreparabile. Chiunque avesse visto o avesse informazioni utili per identificare i componenti della baby gang è pregato di rivolgersi alle forze dell’ordine, facciamo sì che episodi simili non possano accadere di nuovo”.
Tutti questi fatti sono stati denunciati in una pec spedita ieri, lunedì, ai Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa dal Responsabile della Caritas diocesana, nonchè vicario diocesano, Don Carmine Schiavone.