AVERSA. Ronza ha detto che loro ad agosto lavorano. Abbiamo visto come: tirate fuori le tavole di Viale Gramsci perchè altrimenti con la delibera avrete compiuto un reato
20 Agosto 2018 - 13:26
Aversa – (G. G.) Ohhhh, finalmente siamo riusciti a conoscere il sistema di lavoro degli amministratori comunali di Aversa!
Rispondendo piccato alle iniziative, non certo irrilevanti, poste in essere in questi giorni dal consigliere comunale di opposizione Carmine Palmiero, l’assessore ai lavori pubblici Michele Ronza ha dichiarato che “loro ad agosto lavorano”.
Prorompiamo nella stessa esclamazione di prima: ohhhh, lavorano ad agosto. Quindi, noi possiamo aggiungere e chiosare, visto che valutiamo da anni con spirito laico i risultati dell’azione di governo di questa e di altre amministrazioni, che lavorano solo ad agosto.
Pure una cosa buona è. Come lo possiamo definire, mmmmh, mmmmh… un atteggiamento originale, anti-ciclico, rispetto agli usi e i costumi dell’italico stivale.
Chissà mai che il giorno 3 settembre, che cade di lunedì, gli aversani si ritroveranno una città trasformata, rifiorita e pronta alle grandi sfide economiche e sociali che l’attendono.
D’altronde, l’assessore Ronza non è certo un fesso. E’ un professionista affermato, stimato, molto capace nel creare valore aggiunto con le sue attività professionali, oggi assorbite in molta parte dai suoi figlioli. Dunque, c’è da fidarsi.
Però, un minimo di prudenza occorre, cernendo quello che è sicuro da quello che è sperabile. Il 3 settembre, Aversa cambia i suoi connotati, scala 50 posizioni nell’elenco delle città italiane per quel che riguarda il tenore di vita e la vivibilità: questa è una speranza, alimentata dall’affermazione sullo stakanovismo agostano, di Ronza.
Aversa, il 3 settembre, si ritrova uno strano redattore del Puc, un architetto a scatola chiusa, perchè nell’avviso pubblico, caso unico in Italia, non sono ammessi, nè gli ingegneri, nè i pianificatori.
Il 3 settembre Aversa si ritroverà con un progetto di riqualificazione di viale Gramsci, che ad oggi è coperto da una semplice delibera approvata in giunta, ma con dei contenuti, e probabilmente, emendando le leggi vigenti, il sindaco Enrico De Cristofaro e il già citato Ronza, iniettano per trasmissione orale all’ufficio tecnico in cui c’è un dirigente, Raffaele Persico, il quale, in questi giorni, sembra finanche più frastornato della storicamente governativa segretaria generale Anna di Ronza
Al consigliere comunale di minoranza, Carmine Palmiero, e anche a Francesco Sagliocco che lo ha in parte affiancato in questi giorni, va dato atto di aver compiuto un servigio alla democrazia, a quegli aversani ai quali interessa sapere cosa stia succedendo, “aumm aumm”, di Ferragosto, negli uffici del Comune.
Sta succedendo, a proposito di trasmissione orale, che la delibera di giunta prevede come condizione irrinunciabile e quale crisma di legittimità, la descrizione dei contenuti dell’intervento nel corpo di alcune tavole tecniche che non rappresentano un optional, ma un obbligo pena il rischio di lambire seriamente il codice penale.
Beh, a Carmine Palmiero gliene hanno raccontate di tutti i colori. Persico gli ha detto che il Rup è un altro funzionario del comune che di nome fa Graziano. Gli ha detto anche, in combutta con Ronza e forse anche Di Ronza, che lui non è in grado di consegnare a Palmiero la documentazione che formalmente questi ha richiesto, dato che le tavole di viale Gramsci sarebbero rimaste all’interno del pc dello stesso Graziano, provvidenzialmente, manco a dirlo, in ferie.
Quindi, cari indefessi lavoratori in sfregio al Solleone, come avete fatto? Avete prelevato il computer di Graziano, portandolo dal quinto piano al secondo e catturando al suo interno le tavole per allegarle alla delibera? E se questo è accaduto, per quale motivo la stessa cosa non si può fare per adempiere ad una richiesta che Carmine Palmiero formula nella veste e nella funzione di consigliere comunale, massimo organismo di controllo politico degli atti amministrativi?
In realtà, battute a parte, questa è una storiaccia, e Palmiero è stato fin troppo buono, fino ad oggi, a non presentare un adeguato esposto alla procura della repubblica della città normanna. Non l’ha fatto vedendosi rispondere picche per tre volte, nei giorni in cui lui e Francesco Sagliocco hanno tentato di farsi consegnare le famose tavole. L’ultima diffida, però, è stata scritta e notificata come un vero e proprio ultimatum. Un’altra risposta evasiva o inconcludente, determinerà, nel giro di due o tre giorni, un’istanza circostanziata all’autorità giudiziaria, con denuncia allegata.