AVERSA. Voto di scambio. A sorpresa, il pm chiede l’archiviazione per il consigliere regionale Stefano Graziano e per il consigliere comunale Pasquale Fiorenzano

12 Giugno 2020 - 19:37

AVERSA (g.g.) – Sarebbe bastato che Pasquale Fiorenzano avesse reso noto lo scorso 11 dicembre di aver ricevuto l’informazione di garanzia attraverso un avviso di conclusione delle indagini, con un’ipotesi di reato di voto di scambio, e tutto ciò che è successo oggi non sarebbe capitato.

Fiorenzano, rispetto al quale abbiamo perso le speranze, perché già in passato abbiamo provato a spiegargli la differenza tra una persona fisica, un privato cittadino e una persona fisica nell’esercizio delle funzioni pubbliche, ha scelto, invece, di tenere riservato quell’atto con il quale nel dicembre scorso, il pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli Nord dott. Patrizia Dongiacomo, sembrava persuasa del fatto che esistessero gli elementi per chiedere il processo per lui, per il consigliere regionale Stefano Graziano e per altre due persone. Per cui, quando questo documento è saltato fuori, complice il lungo lockdown, a sei mesi di distanza dalla notifica, noi lo abbiamo pubblicato come novità giornalistica, sottolineando che la casistica, non noi di Casertace, ma una casistica consolidata, fa discendere, in più del 90% dei casi, una richiesta di rinvio a giudizio dalla notifica di atto di conclusione delle indagini.

Fiorenzano persevera nell’errore, continuando a non percepire l’identità pubblica della sua funzione di consigliere comunale, nel momento in cui afferma, nel post che pubblichiamo integralmente in calce, insieme al documento integrale dello scorso 11 dicembre, firmato dalla Procura della Repubblica di Aversa-Napoli nord, che non aveva nessuna intenzione di rivelare la notizia della decisione, assunta dal pubblico ministero, di chiedere l’archiviazione della sua posizione, essendosi convinta evidentemente la pubblica accusa, durante il periodo nel quale gli indagati possono chiedere di essere ascoltati o di produrre documenti, che quegli indizi di colpevolezza a sostegno di una richiesta di rinvio a giudizio non erano sussistenti. In verità, Fiorenzano ha sicuramente taciuto a dicembre quando, per una questione non privata, ma direttamente connessa al suo status di consigliere comunale, aveva ufficialmente ricevuto l’informazione di garanzia. Per quanto riguarda la richiesta di archiviazione di cui, conoscendo anche gli avvocati Enzo Guida e Giuseppe Stellato non abbiamo motivo di dubitare, difficilmente si potrà avere un riscontro di quelle che erano le intenzioni di Fiorenzano e che oggi, di fronte alla pubblicazione, dell’atto di conclusione delle indagini, ha dovuto forse anticipare quello che aveva deciso di fare allorquando il giudice, come quasi certo, certificherà con la sua decisione l’archiviazione del fascicolo e il suo proscioglimento.

Lo stesso discorso, vale pari pari per Graziano. Sappiamo che anche per Graziano ci sarebbe una richiesta di archiviazione ma ha sbagliato quando ha ritenuto di non rendere pubblica l’ufficializzazione della sua iscrizione nel registro degli indagati per il voto di scambio.

Naturalmente cercheremo già a partire dalle prossime ore di capire se anche per il consigliere regionale e per gli altri due indagati si sia arrivati ad una richiesta di archiviazione o se per loro, invece, il pm chiederà il giudizio.

 

QUI SOTTO IL POST DEL CONSIGLIERE COMUNALE FIORENZANO E IL DOCUMENTO DELLA CHIUSURA DELLE INDAGINI 

 

>>> Clicca qui per leggere il testo dell’avviso di conclusione delle indagini