Un bene confiscato ai camorristi rinasce. Il battesimo della primogenita di Carmine e Simona
9 Ottobre 2018 - 09:58
SESSA AURUNCA – Hanno voluto festeggiare il battesimo della loro primogenita su un bene confiscato alla Camorra. Carmine e Simona, titolari del ristorante e trattoria della legalità ‘Civico Sociale’, hanno voluto che la loro piccola Nicole prendesse ‘dimestichezza’ con quello che potrebbe essere il giusto futuro: coltivare il seme del senso civico anche nelle terre più aride. In realtà Carmine e Simona, sono due componenti della cooperativa ‘Al di la dei sogni’, presieduta da Simmaco Perillo e che si occupa di gestire un immenso bene confiscato alla famiglia Moccia diversi anni fa. Una fattoria dove vivono e lavoro persone che nella vita hanno commesso errori o che hanno avuto un percorso difficile, anche costellata da malattie. Un luogo immerso nel verde della campagna sessana a due passi dalla centrale del Garigliano ed al confine con la provincia di Latina. Qui i ragazzi della cooperativa producono tutto ciò che poi finisce nella filiera e anche nel ristorante di Cassino. Un locale alternativo dove si respira aria di rinascita, di forza di volontà. Un locale inaugurato nel 2014 dal giudice Lello Magi, estensore della sentenza Spartacus e che nel corso del tempo, è divenuto un vero e proprio baluardo di legalità. “Festeggiare il battesimo di nostra figlia su un bene confiscato ha un doppio significato – spiegano Carmine e Simona -. In primo luogo abbiamo dato la possibilità agli ospiti di assaggiare squisitezze della terra di Mondragone e poi abbiamo voluto lanciare un chiaro segnale: la camorra come tutte le cose dannose può essere sconfitta con l’unione di persone perbene”.