Blitz dei finanzieri in una villetta a CASAPESENNA. Scattano arresto e maxi multa da 13 milioni di euro
29 Agosto 2019 - 09:50
CASAPESENNA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno inflitto un’ulteriore battuta d’arresto al traffico internazionale di tabacchi lavorati esteri che, anche in pieno periodo estivo, non conosce sosta alimentando la perdurante domanda di sigarette a basso costo (illicit whites e prodotti con marchio contraffatto) proveniente dalle centrali di distribuzione e vendita sparse nel territorio napoletano.
L’intervento repressivo, questa volta, ha portato al sequestro di oltre 4 tonnellate di sigarette “MAY FAIR”, noto brand di origine inglese la cui vendita avrebbe fruttato ai contrabbandieri ricavi per oltre € 800.000, con un danno alle casse dello Stato pari a oltre € 700.000. A seguito di una attività info-investigativa sul territorio, le pattuglie della Sezione Anticontrabbando del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata hanno avviato una serie di appostamenti e pedinamenti di alcuni automezzi sospetti che accedevano frequentemente, nonostante fossero adibiti al trasporto di merce, in una zona del Comune di Casapesenna esclusivamente residenziale.
È stata così individuata una villetta davanti al cui ingresso, nei giorni antecedenti l’esecuzione dell’intervento repressivo, i militari avevano notato la presenza di cartoni dello stesso tipo di quelli solitamente utilizzati per assemblare le “casse di bionde” vicino a una abitazione effettivamente adibita a “deposito casalingo” dai contrabbandieri. I finanzieri hanno quindi proceduto all’accesso rinvenendo nell’annessa autorimessa oltre 400 “casse” contenenti sigarette di contrabbando. All’interno dell’abitazione, si trovava il custode del deposito (F.M. nato l’11/11/1964 a Napoli), già gravato da numerosi precedenti penali e di polizia, tra cui un arresto avvenuto nel 2018, sempre perché trovato in possesso di un ingente quantitativo di sigarette di contrabbando. L’uomo è stato tratto in arresto e, dopo poche ore, processato per direttissima, riportando una condanna alla pena di anni 2 di reclusione e alla multa di € 13.700.000.