Bloccata lettera indirizzata al boss in carcere. “Messaggi pericolosi e sibillini”
10 Settembre 2019 - 16:00
CASERTA – La Corte di Cassazione ha respinto un ricorso presentato da Antonio Della Ventura detto ‘o coniglio. Il reclamo era stato spiccato contro il trattenimento di una lettera da parte del personale del carcere di Milano Opera dove il boss, referente dei Belforte nel capoluogo, si trova rinchiuso al 41 bis. La lettera era stata inviata dal figlio. La penitenziaria aveva trattenuto anche 26 foto.
“Lo scritto contiene riferimenti numerici tra loro incongruenti, che quindi potrebbero celare un messaggio sibillino, comprensibile però dal destinatario, considerato anche che è solito delle organizzazioni criminali l’utilizzo improprio dei numeri – scrivono gli ermellini – fotografie, in parte, per la particolarità dei luoghi, presentano un possibile collegamento con i frutti delle attività illecite, dovendosi ricordare come Della Ventura sia ritenuto essere esponente di rilievo del clan camorristico “Belforte”, dedito soprattutto alla perpetrazione di estorsioni e al traffico di stupefacenti, e dall’altro, presentano riferimenti a gesti e simboli religiosi riscontrabili anche nell’ambiente socio-culturale mafioso“.
Un messaggio i cui contenuti sono stati ritenuti ambigui e potenzialmente “pericolosi per l’ordine e la sicurezza“. Da qui la decisione di respingere il ricorso.