Broker casertano morto, nelle intercettazioni dell’inchiesta si parla di serie A: “Delinquenti veri”
17 Novembre 2022 - 10:45
CAPUA – L’inchiesta giudiziaria sull’assegnazione dei diritti tv riemerge con le frasi intercettate del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che si scaglia contro i presidenti di Serie A. “Sono dei delinquenti veri” le parole del capo dello sport, come riporta il quotidiano La Repubblica: giudizi forti sui dirigenti del massimo campionato italiano nelle carte dell’inchiesta sulla presunta tangente pagata per aggiudicarsi la trasmissione del calcio per il triennio 2018-2021. Si parla della Lega calcio come di “un’organizzazione di diritto privato… perché altrimenti li arrestavano tutti, perché li hanno trovati colpevoli di corruzione sei anni fa con noi”.
E si fanno dei nomi: Preziosi, ex presidente del Genoa? “Un vero pregiudicato”. Il n.1 della Lazio, Claudio Lotito? Il capo. “E i nostri amici, Juventus e Roma, sono colpevoli quanto lui. Perché alla fine, o per un motivo o per un altro, hanno rinunciato a lottare o lo hanno assecondato e sono diventati complici delle sue avventure…”. Uno dei dirigenti tirati in ballo, l’ex patron del Genoa, Enrico Preziosi, non le ha mandate a dire, in risposta. “Il fatto che oggi Malagò mi giudichi un pregiudicato mi sorprende perché anche mesi fa ci siamo incontrati e abbracciati – ha detto all’ANSA -. Mi sembra che lui si debba difendere da un’accusa di corruzione, forse il delinquente è lui”.
Le intercettazioni risalgono al 2020 e Malagò parla con Andrea Zappia, ex ad di Sky Italia e sono negli atti dell’inchiesta della procura di Milano. “Lui si erge a giudice di quello che noi siamo, visto che tira in ballo i presidenti della Serie A e anche Lotito – prosegue Preziosi –.
“Non ho mai denunciato nessuno. Sono ormai da un anno e mezzo fuori dal calcio e già all’epoca il fatto che Malagò fosse legato a Micciché era evidente, non mi sorprende che abbiano fatto cose particolari. Forse dovrebbe farsi un’analisi di coscienza e capire quali sarebbero dovuti essere i giusti comportamenti da noi quando era commissario della Serie A”. Dell’inchiesta sui diritti tv (contestata anche l’ipotesi di corruzione) è stata chiesta l’archiviazione dalla Procura e dal gip di Milano Chiara Valori.
Tra gli indagati figuravano anche Zappia, Massimo Bochicchio, il broker morto originario di Capua e figlio di un carabiniere, in un incidente di moto il 19 giugno scorso, il produttore tv Giampaolo Letta e l’allora presidente dei revisori della Lega calcio Giovanni Barbara. Sull’archiviazione il gip ha condiviso “integralmente” la richiesta dei pm. Il reato non c’è, ma restano i veleni.