“Bugiardo, covo di ladri”. Antonio Limone querela per diffamazione Adriano Noviello e Giuseppe Pagano della Nco
13 Marzo 2024 - 10:59
CASAL DI PRINCIPE (e.d.) – Il giudice per le indagini preliminari Grunieri ha disposto l’archiviazione del procedimento per il reato di diffamazione che trae origine dalla querela presentata da Antonio Limone, direttore dell’Istituto zooprofilattico del mezzogiorno, nell’agosto del 2022 nei confronti degli indagati Adriano Noviello e Giuseppe Pagano.
Antonio Limone denunciava di essere stato vittima di diffamazione, in particolare riferiva che Noviello, in qualità di rappresentante dell’associazione a tutela delle bufale del Mediterraneo, si sarebbe rivolto a lui sui social descrivendolo come “un bugiardo al comando di un covo di ladri” e Pagano, invece, si sarebbe a lui rivolto definendolo un “portiere che dovrebbe invocare il reddito di cittadinanza ed essere cacciato dal suo ruolo”.
Con la seconda richiesta di archiviazione da parte del pm, il giudice, a marzo 2024 ha accolto la linea difensiva dell’avvocato Cipriano Di Tella per cui “le dichiarazioni riportate da Pagano e Noviello nei post rientrano nell’esercizio del diritto di cronaca e di critica”. Secondo il giudice è infatti evidente che entrambi si siano limitati ad esprimere un’opinione e ad avanzare una critica nei confronti della sua attività come possibile in qualunque Stato democratico. Il diritto di critica non si manifesta solamente nella semplice esposizione dell’opinione del soggetto su determinate circostanze ma è un’interpretazione di fatti considerati di pubblico interesse che intende non informare ma interpretare l’informazione e, partendo dal fatto storico, fornire giudizi e valutazioni di carattere personale. Ha così ritenuto l’insussistenza di elementi indiziari sufficienti a sostenere l’accusa.