CAMORRA A CALVI RISORTA. Pesanti richieste di condanna per i 7 imputati dell’abbreviato. In un’altra udienza su indagine diversa per Cappello, Pezzella, l’ex sindaco Lombardi e l’ex assessore Cipro i Pm confermata l’aggravante mafiosa

31 Gennaio 2025 - 18:48

Ora si attendono i primi verdetti. In questo articolo abbiamo voluto mettere insieme gli esiti di due ordinanze, entrambe riguardanti il Comune di Calvi Risorta, contestualizzandole da un punto di vista temporale anche allo scopo di evidenziare il degrado del locale tessuto politico-amministrativo

CALVI RISORTA – Prime richieste di condanna dei Pm Giovanni Vanorio e Roberto Patscot per gli imputati della tangentopoli di Calvi Risorta popolata da elementi che la DDA, titolare dell’indagine e per la quale i Pm hanno formulato oggi la requisitoria, hanno scelto il rito abbreviato.

Nonostante questo preveda sconti di 1/3 della pena, le richieste dei Pm sono state ugualmente dure, avendo confermato agli imputati gli addebiti contenuti nell’art. 416 bis comma1, un tempo art.7 della legge 203/91, ossia l’aggravante di aver favorito gli interessi del clan dei Casalesi.

Questo processo connota un periodo molto delicato vissuto a Calvi Risorta in quanto le vicende di Caliendo, Iorio & Co. sono diventate oggetto di provvedimenti giudiziari in tempi ravvicintati con un’altra ordinanza, forse ancora più importante per i nomi coinvolti, ruotata intorno all’imprenditore di Casal di Principe Raffaele Pezzella.

Una persona con una storia lunghissima di cointeressenze con la politica e gli uffici tecnici di vari comuni e della amministrazione provinciale di Caserta, rispetto ai quali oggi si trova sotto processo altre due volte, nel primo caso per corruzione nei confronti dell’allora dirigente e suo compaesano Sandro Diana, Sandrino per gli amici, condannato in primo grado a sette anni sempre ad epilogo di un rito abbreviato; il secondo processo a Benevento per corruzione ai danni del dirigente dell’Ufficio Tecnico dell’amministrazione provinciale di Caserta le cui generalità sono rimaste incredibilmente ignote.

In questo procedimento abbiamo già scritto del rinvio a giudizio di diversi nomi eccellenti. Per tutti è stato confermata l’aggravante camorristica. Oltre al nome di Pezzella, vanno citati quelli dell’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico Piero Cappello, originario di Piedimonte trapiantato a Caserta, e poi quello dell’ex primo cittadino Giovanni Lombardi e del suo assessore Giuliano Cipro.

Insomma, ricollegandoci all’udienza preliminare del rito abbreviato di oggi, la Dda è convinta che la struttura accusatoria fondata sulla presenza di interessi del clan dei Casalesi possa reggere, tanto è vero che nella loro requisitoria i due Pm hanno chiesto il rinvio a giudizio degli altri imputati che hanno scelto il rito ordinario, cioè per i familiari di Caliendo e altri due prestanome, non eliminando per nessuno di loro l’aggravante mafiosa.

Ritornando alle richieste di condanna per gli abbreviati.

Chiesti 7 anni di reclusione, compreso sconto di pena dato che si partiva da 10 anni e 6 mesi, per Antonio Caliendo, imprenditore di Casal di Principe, noto alle cronache per una vicenda che campeggiò su tutti i giornali, anche nazionali, nell’anno 2013, quando fu accusato di aver picchiato la sua ex compagna di Macerata Campania, reato per il quale fu rinviato a giudizio.

Per Luca Antonio Iorio, di Calvi Risorta, il Pm hanno chiesto dieci anni di reclusione, pena già ridotta per l’abbreviato dato che quella originaria era di 15 anni.

4 anni di reclusione sono stati chiesti per Ersilia Carano. Chiesta l’assoluzione per Nicolino Iorio, imprenditore di Calvi Risorta, padre di Luca Antonio.

6 anni di carcere chiesti per Gaetano Marrapese, di Pastorano.

Per Maria Di Gaetano, moglie di Marrapese, chiesti 10 anni e 8 mesi più confisca dei beni.

Nell’udienza odierna hanno discusso anche gli avvocati difensori degli imputati del rito abbreviato e di coloro per i quali il Gup dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio. Ad aprile, nell’ultima udienza, ci sarà la replica dei Pm e delle difese. Nella stessa giornata la sentenza per gli imputati del rito abbreviato e la decisione per il rinvio a giudizio per i familiari di Caliendo e gli altri due prestanome.