CAMORRA & AFFARI. Milioni scomparsi, bancarotte e divise sporche. La rete di Pasquale Pirolo, i ruoli di Gaetano Del Vecchio e di Giuseppe Giuliano Cavallo

17 Settembre 2020 - 13:59

CASERTA – La presenza dei casertani in questa ordinanza importante, ispirata da un’indagine della dda di Roma ed eseguita dalle polizie di stato di Roma, Caserta e Latina, è molto significativa, a partire da quella di Pasquale Pirolo. Nei capi di imputazione provvisori, Pirolo, il maresciallo dei carabinieri Carfora Lettieri di Caserta e i due indagati a piede libero Gaetano Del Vecchio (storico sodale del citato Pirolo) e Giuseppe Giuliano Cavallo sono citati in 8 casi.

Oggi pubblichiamo i primi due. Nel secondo capo di imputazione, Giuseppe Giuliano Cavallo da Villa di Briano è indagato con Luciano Iannotta, Luigi De Gregoris, Ivano Stefano Altobelli per il reato di “sostituzione di persona”. Cavallo è accusato di essere l'”autore materiale istigato dai concorrenti” al fine di ottenere l’attivazione di una scheda telefonica, inducendo in errore l’operatore della Wind.

La sim era intestata ad una donna indiana e fu utilizzata, secondo le accuse, per l’invio di SMS con richieste di denaro, per la commissione di una falsa estorsione nei confronti di Luigi De Gregoris (49 anni, di Roma, anche lui indagato), accompagnate anche da una lettera minatoria, “per simulare tracce di reato a carico di Biagio Ippoliti, Rocco Ippoliti e di altri appartenenti alla consorteria rom dei Di Silvio“.

Nel capo 3 invece Gaetano Del Vecchio di San Cipriano d’Aversa è indagato con Pio Taiani, Franco Pagliaroli e Luciano Iannotta per bancarotta fraudolenta. La società interessata è la Pagliaroli Vetri srl, già Pagliaroli Vetri spa e Global Distribution srl. Del Vecchio è stato legale rappresentante della Pagliaroli Vetri srl dal 31 luglio 2014 al 3 ottobre dello stesso anno.

Tra le altre cose, i 4 sono accusati di aver sottratto o distrutto i libri e le scritture contabili della società allo scopo di rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio; inoltre, “distraevano merci per circa due milioni di euro dal magazzino.

Il dettaglio potete leggerlo qui in basso.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA