CAMORRA. Altre ombre sul Cub. Il consuocero di Chianese: “Vi ammazziamo se non portate quei documenti alla sede di S. MARIA C.V.”

29 Novembre 2020 - 19:25

Se le avessero date agli inquirenti sarebbe esploso il caso dei due ingegneri che, a dire del testimone, erano collusi. E il commissario liquidatore dormiva sonni tranquilli a colpi di 10 Mila euro al mese

 

TRENTOLA DUCENTA – Ciliegina su una torta tossica che non fa che aumentare i dubbi e le perplessità che nutriamo ormai da qualche tempo sulla gestione commissariale del consorzio unico del bacino dei rifiuti è l’ultima parte delle dichiarazioni rilasciate da Luigi Giuliano, nel corpo dell’ordinanza che ha come elemento centrale quell’Emilio Chianese di Trentola Ducenta, suocero del sindaco di Aversa Alfonso Golia.

Era subentrata una certa paura relativamente al fatto che i due fratelli si rifiutavano di consegnare i documenti scottanti relativi ai camion da rottamare. L’ultimo incontro si ebbe in un bar di Giugliano, dove i due incontrarono Antonio Sarracino. Questi gli disse, secondo quanto testimoniato da Luigi Giuliano, che se non avessero consegnato i documenti al consorzio, avrebbe ucciso loro e le loro famiglie, facendoli ammazzare “dagli amici“. E così i due lasciarono il materiale alla sede di Santa Maria Capua Vetere. Non si capisce se si faccia riferimento all’area che sta di fronte al carcere o alla nuova sede nell’ex dell’Enel, la quale, qualche giorno fa, è stata fatta anche oggetto di un attentato.

La storia si concluse con un protocollo di chiusura lavori e un nulla a pretendere da entrambe le parti. Era il 20 maggio 2018.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA