CAMORRA, APPALTI e (possibili) MAZZETTE. L’ex assessore Fabio Buglione: “Io vado da Antonio Montanino quasi ogni giorno, non c’entro niente con la riunione fra gli imprenditori e gli emissari di Nicola Ferraro”

18 Ottobre 2023 - 17:07

Il politico capuano ha affidato la sua breve replica ad un commento alla notizia di ieri sera, da noi condivisa anche nelle nostre pagine in Facebook. Prendiamo atto, ma continuiamo ad avere al necessità di precisare tutti i termini di una vicenda su cui non abbiamo mai espresso considerazioni e valutazioni, ritenendo che fosse probabile che il Buglione fosse estraneo a quella riunione, ma rivendicando allo stesso tempo di dar conto, in maniera integrale, della importante attività di indagine svolta dalla Dda e dai carabinieri

CAPUA – Prendiamo atto e non abbiamo alcuna difficoltà, come sempre capita con persone che diventano oggetto della nostra trattazione giornalistica ad acquisire e a pubblicare integralmente le loro precisazioni e, quando capita, anche le loro smentite.

Ci sarà concesso utilizzare il pronome “loro” perchè, con tutto il rispetto per chi le fa, per chi le produce, in questo caso specifico l’ex assessore e l’ex consigliere comunale di Capua, Fabio Buglione, è corretto, serio classificare quello che vien scritto negli articoli di CasertaCe come “la nostra ricostruzione, il nostro punto di vista” e quello che viene scritto nelle precisazioni, nelle smentite etc etc, “la loro spiegazione “il loro “punto di vista”.

Nè CasertaCe, infatti, nè chi diventa oggetto dei suoi articoli, possiede i poteri di una Corte di Cassazione e ancor di più, quelli del Padreterno. Ognuno dice la sua e siamo tutti soddisfatti. Fabio Buglione dunque, afferma, come del resto CasertaCe aveva considerato nel novero delle concrete, solide probabilità, che la sua fiammante motocicletta di marca BMW fosse parcheggiata davanti all’ingresso della sede della società Artemide dell’imprenditore capuano Antonio Montanino, senza che ciò rilevasse alcun tipo di connessione con la medesima presenza in quel parcheggio della Peugeot degli imprenditori di Nocera Inferiore di Ciro Solaro e di suo padre Vincenzo Solaro, accompagnati da un tal Dario De Gregorio, che al pari di Vincenzo Solaro è compreso nella lista dei 29 indagati, stilata dalla Dda di Napoli precisamente dal pubblico ministero Maurizio Giordano ma anche dalla BMW, stavolta in versione 4 ruote che aveva scaricato in quel parcheggio il signor Domenico Romano, uno dei protagonisti principali dell’inchiesta, in quanto considerato il braccio operativo di Nicola Ferraro, imprenditore di Casal di Principe condannato per bla bla bla, accompagnato a sua volta da un altro indagato ossia da Paolo Onofrio.

Buglione sostiene di avere uno stabile rapporto professionale con Antonio Montanino a cui fornisce evidentemente polizze assicurative, cioè un bene che è anche servizio appartenente al lavoro che Buglione dichiara di svolgere che è quello di intermediario assicurativo.

L’ex assessore e consigliere comunale, oggi rappresentato nella politica capuana dalla sua cugina di primo grado Marisa Giacobone, vice sindaco della città di Fieramosca afferma di essere presente quasi ogni giorni negli uffici di Artemide srl società storicamente legata all’area imprenditoriale di Nicola Ferraro. E noi ne prendiamo atto, per carità. Come si suol dire c’è sempre da imparare. Non ci risultava, infatti, che l’azienda di Antonio Montanino, avesse un attività e un numero di dipendenti tali da giustificare al presenza in pianta stabile nei propri uffici di un intermediario assicurativo. Però, crediamo a Buglione quando dice che lui ha un rapporto con questo imprenditore e che dunque è estraneo a quella riunione in cui si è verificata, fotografie alla mano scattate dai carabinieri, il passaggio dell’ormai famosa borsa “Tiger ” al cui interno c’era sicuramente qualcosa. Qualcosa che può appartenere sia alla categoria dei documenti sia a quella dei soldi. Non vogliamo essere maliziosi più di tanto ma a meno che non si tratti di documenti della Cia o dei servizi segreti più o meno deviati oggi non è che sia tanto difficile utilizzare social molto sicuri e a quasi impossibile cifra di intercettazione qual è ad esempio Telegram per passarsi delle immagini che riproducono anche delibere, determine, promemoria, etc.

Pensare che questi arrivassero da Nocera Inferiore fino a Pastorano per farsi passare furtivamente carte amministrative ci sembra piuttosto improbabile, mentre è più probabile, perchè avrebbe un senso che in volume evidenziato dalle foto scattate dai carabinieri di quella borsa fosse determinato da mazzette di banconote. Per completezza d’informazione precisiamo la struttura cronologica degli eventi verificatisi quella mattina davanti e dentro alla sede di Artemide. Il primo veicolo che arriva sul posto è la Peugeot dei Solaro e di De Gregorio che giunge sul posto qualche secondo prima delle 10.50. Quasi contemporaneamente cioè alle 10 e 50 e qualche secondo giunge la moto BMW di Buglione che si toglie il casco e sale le scale di Artemide nei cui uffici approda probabilmente qualche minuto dopo, 1.,53 al massimo 10.55. Gli ultimi ad arrivare sono Romano e Onofrio.

E sono però Romano ed Onofrio, invertendo l’ordine cronologico degli arrivi ad uscire per prima con la borsa di Tiger in mano con cui erano entrati i Solaro. Questo capita alle 11.15.

Alle 11.18 escono i Solaro che spostando la loro Peugeot permettono ai carabinieri di identificare la targa della moto BMW di Fabio Buglione che rimane, almeno fino a quando i militari completano l’attività di osservazione.