CAMORRA & CAFFE’. Resta al 41bis l’uomo di Schiavone del monopolio criminale sui bar
26 Aprile 2024 - 17:25
CASERTA – La settima Sezione penale della corte di Cassazione ha rigettato il ricorso nei confronti dell’ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma, ovvero i giudici davanti ai quali il 51enne Salvatore Di Puorto aveva impugnato la proroga del regime carcerario duro – 41 bis – imposto nei suoi confronti.
Di Puorto è stato ritenuto il “delegato” da Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone Sandokan, alla gestione del monopolio criminale del caffè voluto dal clan dei Casalesi agli esercenti della nostra provincia.
Il 51enne ha ricevuto il rigetto del ricorso, visto che, scrivono i giudici, esiste ancora una perdurante pericolosità del Di Puorto ed è quindi legittima la proroga del carcere duro.