CAMORRA e ambulanze. I pazienti pagavano 300 euro per un chilometro verso il Moscati

15 Maggio 2018 - 15:36

AVERSA – Ben 300 euro per un chilometro, è questo che si apprende dall’ordinanza che ha condotto all’arresto di Augusto Bianco e Luigi Belfiore emergono delle intercettazioni nelle quali i due si definiscono reciprocamente “fratello”. «Stai senza pensieri, ho risolto. Se hai ancora problemi fammi sapere» dice il 26enne figlio di Cesare Bianco del clan Bidognetti. Il controllo discreto dei vari reparti dell’ospedale Moscati di Aversa, ovvero il pedinamento degli assunti delle ditte avversarie, veniva affidato ai dipendenti dell’imprenditore di Croce Aversana Luigi Belfiore e ad alcuni parenti di Bianco.

Ed è proprio Belfiore, ad esempio, ad assicurarsi che i pazienti da trasportare in ambulanza non siano imparentati con le forze dell’ordine. E si fa pagare in casa e non in ufficio.

In una intercettazione un suo dipendente afferma: «Ha fatto storie per il pagamento…» riferendosi ad un paziente che necessitava del trasporto in ambulanza. «Non ti preoccupare questo non né carabiniere né poliziotto… è uno scemo di Gricignano». E i pazienti lamentavano il pagamento di 300 euro per meno di un chilometro di distanza tra Gricignano e l’ospedale Moscati.