CAMORRA & LUDOPATIA. Altro che 20 mila euro, Mario Nobis dice di averne persi 200 mila presi dai “Marmolari-Garofalo”

11 Maggio 2018 - 13:39

CASAPESENNA – Quando il collaboratore di giustizia Michele Barone ha raccontato agli inquirenti del vizio del gioco di cui soffriva Mario Nobis, figlio di Salvatore Nobis detto scintilla, ha parlato di soli 20 mila euro persi. La fortuna o il fatto che noi le ordinanze le leggiamo sillaba per sillaba, hanno deciso che questa notizia si andasse ad elaborare, ad amplificarsi con numeri molto diversi, grazie a una conversazione intercettata in quel di Pitesti tra Nicola Inquieto e lo stesso mario Nobis. Questi parla di un debito nei suoi confronti da parte dei “Marmolari” che poi non sono altro che i Garofalo, altri elementi storicamente vicinissimi a Michele Zagaria e che, in un tempo più datato, come scritto chiaramente nell’ordinanza Jambo, hanno ospitato e sostenuto la latitanza del super boss.

Secondo quello che Nobis racconta ad Inquieto, i Garofalo o “Marmolari” che dir si voglia, dovevano pagare un debito da 500 mila euro. Nobis racconta al suo interlocutori di averne ricevuti “solo” 200mila un pò alla volta. “A 10 alla volta me li fecero giocare“. Per cui Michele Barone racconta solo una parte della storia a meno che Nobis non abbia detto una frignaccia al suo amico.

Per il resto il dialogo tocca l’argomento della Ferrari che a Inquieto doveva essere portata da Salvatore Loreto detto il siciliano, a sua volta debitore di Inquieto in quanto quest’ultimo gli aveva costruito una casa su un terreno che il siciliano, a detta del costruttore, aveva acquistate per ben 600 mila euro.

Un altro concetto riguarda il mercato immobiliare: la crisi c’è dappertutto, ma in Romania di meno, dice Inquieto mostrando a Nobis un complesso di 50 appartamenti da lui costruiti, e di cui ne aveva venduti già 28. Un successone.

 

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