CAMORRA & SALOTTI BUONI. Quegli incontri extra lux al Circeo tra Iovine o ninn e il fratello del mattatore Casalese. Parlarono di un politico. Ecco chi consigliò a Sandokan di farsi arrestare
2 Giugno 2022 - 21:29

Diversi spunti interessanti e non conosciuti belle dichiarazioni di Antonio Iovine o ninn. IN CALCE ALL’ARTICOLO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA
SAN CIPRIANO – È la volta di Antonio Iovine. Ci sono anche le dichiarazioni del boss di San Cipriano nell’ordinanza che ha messo a nudo un sistema articolatissimo di appalti pubblici targati Rfi e monopolizzati dal clan dei Casalesi attraverso la figura catalizzatrice del 68enne Nicola Schiavone.
Iovine, nell’interrogatorio del 25 giugno 2014, racconta di aver incontrato Nicola e Vincenzo Schiavone nel 2004 o 2005 a San Felice Circeo, dove l’ex boss stava trascorrendo le vacanze. Vincenzo infatti possedeva una abitazione vicino a quella di Iovine.
Secondo o ninno, quel summit era finalizzato a mettere in contatto Vincenzo “con il sindaco di San Marcellino Luigi Bocchino, senza riferirmi il motivo”.
Nicola Schiavone inoltre sarebbe stato l’artefice dell’arresto di Sandokan: “Nicola – spiega Iovine – consigliò al cugino di farsi arrestare e di non sottrarsi, cosa che Sandokan fece provocando la reazione di Cicciariello”.
E così fu. Nicola 54 aveva suggerito a Sandokan “che non era il caso di darsi latitante perchè tale scelta sarebbe stata controproducente per gli interessi dell’organizzazione, e che la detenzione sarebbe stata un episodio passeggero che non avrebbe inciso sugli equilibri del clan“.
I particolari li leggete nello stralcio che pubblichiamo in calce.
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ ORDINANZA