MONDRAGONE. Alfredo Campoli ci scrive su i dehors ma noi gli spieghiamo perchè lui c’entra con una procedura a dir poco discutibile

7 Maggio 2018 - 16:47

“Buongiorno Dott. Guarino sono Alfredo Campoli , la scrivo in merito al suo articolo di stamattina non so cosa le hanno raccontato ma io sono totalmente estraneo alla vicenda la mia ditta Columbus Edil Gest srl ha avuto la commissione dal bar bel epoc di realizare la struttura su concessione rilasciata dalla precedente amministrazione comunale . Premesso cio ieri un signore ha fotografato il vigile sasa il quale ha chiesto spiegazione e i documenti dopo una accesa discussione il Signore si è buttato a terra ed è intervenuta labulanza successivamente condotto al comando municipale ma niente a che fare sulla mia attività .
Per il resto le mi dica di stare attento ma sinceramente non so di cosa sono un imprenditore estraneo alle attività comunale e senza interesse per il resto sono a sua disposizione per ulteriori spiegazione buona giornata.”

 

Gentile signor Campoli,
Non è che noi abbiamo l’anello al naso al punto da berci delle barzellette sul fatto che lei non ha a che fare con l’attività comunale. Formalmente è così ma sostanzialmente non lo è. Perchè magari i titoli per compiere i lavori che sta compiendo per la costruzione dei dehors dietro a un bar di piazza Falcone, non sono frutto di sue istanze ma di iniziative del proprietario, però, le tante cose che non funzionano in questo processo amministrativo finiscono fatalmente (ecco perchè noi ci battiamo contro i conflitti d’interesse) per alimentare dubbi su corsie preferenziali o distrazioni degli uffici comunali, inerentemente a lavori, riteniamo ben pagati, compiuti dal marito o da parenti di un assessora in carica.

Ora, può anche darsi, anzi do per scontato che non esista alcuna connessione tra i due elementi appena citati e che sia Campoli, sia l’assessora tramonti siano in buonissima fede. Ma è chiaro che solo l’eliminazione di queste forme di possibile commistione tra un’azienda privata, che lavora grazie ad autorizzazioni provenienti dal comune nella cui stanza dei bottoni abita un congiunto diretto dei titolari dell’attività, potrà sgomberare il campo da dubbi e anche da illazioni che, mi rendo conto, possono risultare fastidiose per Campoli e consorte. Ora basta chiacchiere ed entriamo nel merito.

La realizzazione del manufatto insistente sul suolo antistante al bar in questione sarebbe stata (il condizionale riguarda la validità del titolo, non l’esistenza dell’atto amministrativo che è certo) regolarmente autorizzata secondo quando si deduce dall’atto amministrativo n°42 del 31/3/2017. In questo documento, come potrete leggere qualora vi andrà di approfondire i fatti con il link in calce, non viene specificato il titolo edilizio. Quel che è certo è che questo titolo autorizzato aveva carattere temporaneo. Più precisamente, l’autorizzazione riguardava il periodo dal 1/1/2017 al 31/1/2017. In queste ore, da quando abbiamo saputo dell’irrequietezza di Campoli e consorte abbiamo fatto delle ricerche nell’albo pretorio del comune per il 2018. Forse non siamo stati bravi ma mai davanti ai nostri occhi si è visualizzato l’atto che autorizza l’installazione del nuovo manufatto che, a nostro avviso, ha caratteristiche chiaramente diverse da quello precedente, datato 2017. Ciò in quanto al tempo si trattava di soli , mentre ora si costruisce un dehors. Per questo tipo di impianti esiste una disciplina nel regolamento del comune di Mondragone, approvato con una delibera del consiglio comunale del gennaio 2014, a cui l’autorizzazione non fa alcun riferimento. Questo regolamento prevede, all’articolo 6, le modalità di presentazione dell’istanza e del rilascio della concessione di dehors. Alla richiesta vanno allegati una serie di documenti. Appare poi evidente come, ammesso pure che si voglia ancora far riferimento all’autorizzazione n°42/2017, i mt. sono 47. mentre la struttura in costruzione in questi giorni è chiaramente più grande. Al limite andremo col metro, con una rullina a misurare. e se un vigile urbano ci chiederà i documenti noi glieli daremo. Mostrando sempre attenzione sul fatto che queste procedura di controllo, relative alla pubblica sicurezza, avvengano senza scavalcare la soglia dell’abuso di potere, reato disciplinato dal codice penale.

Gianluigi Guarino

CLICCA QUI PER LEGGERE LA DELIBERA