COVID. Anche a CASERTA migliaia di positivi con il GREEN PASS ancora attivo. CAOS E PERICOLO

6 Gennaio 2022 - 19:44

Positivi e contatti stretti, che avrebbero dovuto ricevere uno blocco alla certificazione verde, che invece continua a funzionare a giorni di distanza. Il tracciamento è saltato in maniera abbastanza evidente. C’è una buona notizia: l’apertura all’obbligo della vaccinazione

CASERTA – Chi sta vivendo un periodo di quarantena legata alla propria positività o a quella nelle persone vicine, si sarà già reso conto di quello che stiamo per scrivere: il tracciamento dei contatti e dei positivi è ormai saltato.

Sono diverse le segnalazioni che sono arrivate al nostro giornale di possibili mancate comunicazione tra l’ASL, quindi la struttura sanitaria territoriale, e il ministero

della Salute, l’istituzione che ha la gestione tecnica del green pass. La piattaforma del digital green certificate è stata sviluppata da Sogei – società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle finanze – ed è gestita dal dicastero di Roberto Speranza. Il ministero è titolare di tutti i dati personali, usati esclusivamente per verificare lo stato di salute delle persone.

In pratica, con diversi giorni di distanza dal momento della positività riscontrata ad esempio attraverso test compiuti in farmacia o nei laboratori e comunicati alla regione dalle strutture private, i green pass di persone contagiate e contatti stretti di queste restano attivi e disponibili all’utilizzo. Una situazione che potrebbe portare più di una persona a poter uscire di casa tranquillamente, nonostante una conclamata positività, già presente nelle tabelle che vedete ogni giorno sul nostro sito e sulle testate nazionali.

Possiamo affermare che, almeno per quanto riguarda questo periodo di fortissima crescita di contagi, la certificazione verde non sta funzionando come sperato, dopo un inizio in cui si era dimostrato uno strumento utile per un ritorno ad una socialità ante marzo 2020.

Finalmente, aggiungiamo, il governo si è preso la responsabilità di rendere obbligatorio il vaccino. Non si tratta di una obbligatorietà tout court, bensì solo per coloro che hanno almeno 50 anni.

Non è ancora abbastanza, ma è comunque un passo avanti.