CAPODRISE ALLE ELEZIONI. ROBA DA MATTI! Il candidato sindaco Vincenzo Negro ha un terreno trasformato meno di due mesi fa in area sportiva. Dovrebbe spiegare ma non ci contiamo

18 Settembre 2021 - 17:47

Qualcuno ci aveva rimproverato quando avevamo utilizzato la categoria giacobina della deduzione logica, conseguenza dell’accordo tra lo stesso Negro e Antonello Velardi. Purtroppo non ci sbagliavamo perché la disinvoltura e i principi dell’opportunità – che sono sostanza fondamentale della politica e della stessa all’interno delle istituzioni – non sembrano una peculiare qualità dell’attuale presidente del consiglio comunale. Nell’articolo il racconto dettagliato di tutti i passaggi storici relativi quel terreno ricompreso nella lottizzazione Monti

CAPODRISE (g.g.) – A volte ci chiediamo se quello che stiamo vivendo è l’anno 2021 oppure ci siamo sbagliati ed è un altro anno, a causa di un equivoco tra il calendario giuliano e le altre misurazioni del tempo che tutt’oggi sopravvivono in qualche nostalgico che afferma che stiamo ancora nel 1500, 1600 e non nel ventunesimo secolo.

Guardate, chi scrive lo faceva anche 20 anni fa. Quelli erano anni immediatamente successivi alla Prima repubblica, spazzata via dalla caduta del Muro di Berlino, di cui Tangentopoli ne è stata conseguenza. Ma da post adolescenti abbiamo vissuto i fantastici anni Ottanta. Quelli della Democrazia Cristiana imperante, del PCI capace di esplicitare comunque una forza di governo importantissima in diverse parti d’Italia dove, dal dopoguerra, in poi le amministrazioni comunali erano sempre griffate di rosso.

Quello che emerse da Tangentopoli fu il seguente concetto: la Prima repubblica era lercia, tutta lercia. Chi è stato acchiappato ha pagato, chi no, invece, è riuscito a farla franca. Ma non come innocenti, bensì solo fortunati.

Pur non essendo del tutto d’accordo con questa semplificazioni oggi storica, ma al tempo semplicemente politica, la vogliamo dare per buona. E per l’esperienza del sottoscritto, che ha passato nelle redazioni 13/14 ore negli ultimi 20 anni e in quegli anni Ottanta si occupava di politica come corrispondente locale, non abbiamo mai visto che una persone, la quale legittimamente aspira a diventare sindaco del suo comune, decida, seppur indirettamente, ma per effetto di un’influenza indiscutibile, del destino di un terreno di sua proprietà nella fase di messa a punto e di adozione di uno strumento di regolamentazione del territorio, che hai tempi della Prima repubblica si chiamava Piano regolatore, oggi invece Piano urbanistico comunale, ma è la stessa cosa.

In quell’Italia lercia e in quel sud ancora legato alla filosofia del Gattopardo che ne ha permeato la storia e il proprio destino di arretratezza, al massimo poteva capitare che un parente di un politico, di un parente dell’aspirante sindaco vedesse trasformarsi un terreno riclassificato in modo da poter accogliere insediamenti residenziali, produttivi, comunque speculativi.

Ovviamente, l’aspirante sindaco, l’aspirante consigliere regionale o l’aspirante parlamentare si guardavano bene dal far camminare certe carte dentro o al ridosso quelle fasi elettorali che avrebbero deciso il destino delle loro ambizioni.

Tutto questo preambolo per accorciare or ail discorso su Capodrise, cui ci stiamo occupando da quando abbiamo appreso del patto tra il candidato sindaco Vincenzo Negro e l’attuale primo cittadino di Marcianise, Antonello Velardi.

Questo perché – concedeteci un’uscita illiberale ogni tanto – chi si mette con Velardi non può essere una persona che vive anteponendo gli interessi della comunità, collettivi, il cosiddetto bene comune, a quelli propri e individuali o di una lobby funzionale agli stessi.

La nostra anima liberale ci bacchetta pesantemente quando pensiamo male. Ci dice, andreottianamente, che facciamo peccato. Magari un peccato laico, ma pur sempre un peccato. Noi ricordiamo allo spiritello che Andreotti non si limitava all’asserzione del peccato, ma anche che “qualche volta ci si indovina”.

Queste cose, noi, di Vincenzo Negro, attualmente presidente del consiglio comunale e candidato sindaco, le abbiamo pensate un attimo dopo aver appreso del suo accordo con Velardi. Qualche nostro amico ha sottolineato che il fatto di appoggiarsi elettoralmente al sindaco di Marcianise non significa, fino a forza contraria, che Negro appartenga alla stessa scuola di pensiero, ma soprattutto agli stessi meccanismi di prassi.

Abbiamo chinato la testa, siamo andati a leggerci per penitenza qualche passo di Dei delitti e delle pene di Beccaria, ci siamo sciacquati con qualche altra paginetta di Montesquieu e abbiamo taciuto.

Poi abbiamo notato che Vincenzo Negro, nato a Capodrise il 12/02/1959, è proprietario di un terreno, precisamente particella 21 foglio 2 del Catasto. E anche questo significa poco o niente. Ma se quella particella, quel terreno è ricompreso in una lottizzazione, precisamente la Lottizzazione Monti del 1984, e oggi con il Puc adottato viene estrapolata, andando a riclassificarsi come area sportiva e con gli indici consentiti per la stessa, salvaguardati grazie ad un’acrobatica correzione, che trasforma l’attuale area sportiva, quella in cui c’è lo stadio, ma c’è anche la vergognosa, enorme discarica che la Procura ha sequestrato dopo che l’amministrazione comunale aveva chiuso un occhio e anche due, allora vuol dire che lo spiritello dell’intransigenza, dell’integralismo liberale deve andare a nascondersi.

Perché quella nostra sensazione iniziale basata sull’assunto non sia uno che viaggi con modalità nitide nella relazione tra il proprio essere cittadino ed essere rappresentante del cittadino era indovinatissima. Anzi, era approssimata per difetto.

Apprendiamo da un video di un altro candidato sindaco, Giuseppe Fattopace, alcuni elementi a nostro avviso inquietanti e che Negro, se vuole onorare la sua funzione di propositore di una politica sviluppata a favore del popolo, a chiarire pubblicamente.

Partiamo da quello che il nuovo Puc adottato ha stabilito, sortendo dall’approvazione della giunta comunale: bisogna risalire alla tavola di zonizzazione del Puc allegata alla delibera n.80 del 05 agosto scorso e poi metterla a confronto con la tavola di zonizzazione del Piano Regolatore Generale, adottato con delibera dell’allora Commissario ad Acta n. 4 del 12 agosto 1982 ed approvato in via definitiva con D.P.A.P. n. 1260 del 09 ottobre 1985, con la procedura che al tempo forniva un ruolo determinante, molto più di adesso, al sindacato di controllo esercitato dall’amministrazione provinciale che comunque dev’essere attenta a queste cose, ma che nel presente si limita fondamentalmente alla rispondenza tra il Puc e le previsioni riguardanti il comune di specie del Piano territoriale di coordinamento provinciale.

Nella prima tavola, quella del 5 agosto 2021, che l’area sportiva, che è stata tale per 36 anni, cioè dal 1985 fino al 4 agosto 2021, è stata riclassificata come area mercato. Sempre nella stessa zonizzazione veniva ricreata l’area sportiva, ma questa si spostava sul suolo di fronte, manco a dirlo, ribattezzando (con modalità con forte dubbio di legittimità) la particella 21 foglio 2, la quale secondo il Catasto è di proprietà del candidato sindaco Vincenzo Negro.

Ora, siccome il Catasto non è il vangelo e non certifica la matematica proprietà di un’area, è anche vero che lo stesso Catasto è pur sempre un organo, una diramazione seppur periferica del governo nazionale. Per cui, da quelle parti il nome di Vincenzo Negro nato a Capodrise 12/02/1959 non c’è potuto arrivare per caso o per errore.

Dentro alla lottizzazione, come insegna una legislazione urbanistica da terza geometri, devono insistere una serie di opere che il lottizzatore o i lottizzatori devono necessariamente effettuare, con l’unica alternativa è il versamento di più o meno corposi oneri di urbanizzazione, in modo che poi il comune svolga i lavori cosiddetti standards.

In un caso o nell’altro, devono comunque essere garantiti ai cittadini gli standards. In parole povere, tu imprenditori costruisci case o appartamenti in modo da organizzare un tuo legittimo business vendendo o fittando, io comune te lo faccio fare a condizione che a spese tue vengano realizzate opere come strade, pubblica illuminazione, aiuole, giardini eccetera.

Imprenditore tu lo puoi fare direttamente con le tue ruspe, con i tuoi mezzi, rispettando le previsione del tuo piano di lottizzazione. Oppure, attraverso il versamento degli oneri, ai lavori penso io in quanto amministrazione comunale.

Nella Lottizzazione Monti, frutto del piano di zonizzazione del 1982, contenuto a sua volta nel procedimento di approvazione del Prg, quella strada, quell’importante standard sarebbe dovuto passare sapete dove? Ma naturalmente nella particella 21 foglio 2 di proprietà del signor Vincenzo Negro.

E indovinate ancora dove è stata inserita ora nel nuovo Puc? Assolutamente fuori dalla particella di Negro. In questo modo la strada, ad alto scorrimento, va a creare un incrocio pericoloso che sfocia su Via Comunale Santa Lucia, con un elevato rischio di possibili incidenti stradali.

Concludiamo citando la relazione della stimabilissima assessora all’Urbanistica al comune di Capodrise Luisa D’Angelo, oggi candidata nella lista a sostegno di Vincenzo Negro: “considerato che con delibera di consiglio Comunale n. 29 del 24/11/2016 venivano approvate le linee programmatiche del PUC, con l’intenzione di destinare definitivamente ad Area Mercato l’area di via Santa Lucia“.

Due fatti seri, molto seri. L’amministrazione comunale appena insediata del sindaco – per modo di dire – Crescente e del sindaco di fatto Negro, il radicale cambio di destinazione d’uso della particella di Negro. Ciò significa che con Negro già titolare della golden share della maggioranza e del destino di quell’amministrazione, si attuò in sede atti preliminari del nuovo Puc una scelta politica che trasformava l’area di proprietà del presidente del consiglio comunale.

Il secondo punto ancora più serio (ma vogliamo sperare che in quella seduta Negro si fece sostituire, quantomeno limitatamente all’argomento in questione) consiste nel condizione che le linee programmatiche del Puc e dunque alla proposta di modifica di quel terreno fu votata e quindi costituì atto integrante di una delibera di indirizzo del consiglio comunale. Non è che per caso Vincenzo Negro si distrasse e quella delibera la votò pure lui?

E se è così, chi era il proprietario di quella particella nell’istante del voto? Negro o magari più “opportunamente” qualcun altro da cui Negro ha potuto comprare successivamente? Al di là degli anni trascorsi (quasi cinque) che neutralizzano a monte ogni possibile idea dell’esercizio di un’azione penale sul voto a quella delibera, qui c’è una vera e propria questione di opportunità grande come una montagna.

Beh, noi non sappiamo come si regolerà nei prossimi giorni il signor Negro, nato a Capodrise il 12 di febbraio del 1959. Non sappiamo se riterrà di proporre ai suoi concittadini la propria versione dei fatti, come sarebbe giusto fare. Come non sappiamo se a Capodrise, uno dei 104 comuni di questa sfigatissima provincia, un fatto del genere venga ritenuto importante dall’opinione pubblica locale e capace di intaccare o rafforzare la fiducia dal cittadino elettore, elemento fondante se non addirittura costitutivo di quel ragionamento che porta a votare questo o quel candidato.

Sappiamo però una cosa che poi rappresenta quello che è il filo rosso di questo articolo, fatto partire col nostro ragionamento sulla Prima repubblica. Ricordate l’ex sindaco di San Nicola La Strada Pasquale Centore? Non abbiamo notizia che abbia mai inserito durante una campagna in cui era candidato un terreno a lui intestato. No, conosciamo quella biografia, come la conoscono in tanti. Di nefandezze ce ne sono a iosa, ma mai nulla del genere.