CAPUA ALLE ELEZIONI. Il divorzio di Rosaria Nocerino dalla Forza Italia di ieri e di oggi. Se si candida con Villani, è sposalizio vero con Giovanni Zannini. I casi di Sperino, della Ragozzino e di De Cecio. Il ruolo di Magliocca e …

25 Aprile 2022 - 16:34

CAPUA(g.g.) Rosaria Nocerino, avvocato di Capua, potrebbe non tornare più nel centro destra, che del resto aveva già lasciato nelle ultime settimane che separarono la sua ormai famosa festa dei 40 anni, di cui demmo dettagliato resoconto fotografico, e il momento in cui l’allora sindaco Luca Branco fu destituito nonostante il fatto che, da quella festa, fosse uscito l’accordo tra lui e Giovanni Zannini, per effetto del quale la Nocerino passò dalla minoranza alla maggioranza, non riuscendo, però, a garantire i numeri, come poi sarebbe risultato evidente a  due mesi di distanza dalla festa,  quando, nel settembre 2021,  la maggioranza dei consiglieri comunali capuani si recò da un notaio per mettere fine all’amministrazione del citato Branco. La Nocerino si era schierata  in una lista che appoggiava il candidato sindaco del centro destra Angelo Di Rienzo ottenendo 294 preferenze personali che le consentirono l’ingresso in consiglio. Pare che non abbia mai metabolizzato l’idea di stare li senza poter incidere nelle decisioni dell’amministrazione. Per cui, salutò con soddisfazione il mezzo ribaltone di cui fu autrice con Zannini, salvo poi rimanere delusa dal fatto che non servì a salvare la sua poltrona di neo consigliera di maggioranza appena conquistata per effetto di quel ribaltone.

Si è detto che stavolta la Nocerino avrebbe voluto candidarsi con una coalizione vincente o che avesse almeno la possibilità di vincere. In effetti, quella capitanata da Fernando Brogna che raccoglie molta parte della vecchia Forza Italia e che si avvarrà dell’appoggio ufficiale di questo partito con tanto di manifestazioni in cui è annunciata la presenza del coordinatore provinciale Carlo Sarro è sicuramente  uno che se la può giocare molto di più di quanto non potesse farlo il buon Di Rienzo. Stare con Brogna significherebbe, dunque, garantirsi realisticamente al di là delle dichiarazioni fiduciose esposte da tutti i candidati, l’approdo al ballottaggio decisivo del 26 giugno, visto e considerato che con queste coalizioni in campo va escluso categoricamente che uno dei candidati potrà varcare, sin dal primo turno, la fatidica soglia del 50%.

A dirla tutta, quando si è passati dalla opzione minimalista che fu quella di Angelo Di Rienzo ad un opzione altamente competitiva che è quella di Ferdinando Brogna il quale rappresenta anche l’esperienza dei governi pre-Centore , i conoscitori delle cose capuane avevano dato per molto probabile il ritorno all’ovile della Nocerino. Eppure, nonostante la collaudata e solida riferibilità politica che la Nocerino ha sempre avuto all’area di Forza Italia, si parla di una sua candidatura, al contrario  organica  al centro sinistra, in appoggio ad Adolfo Villani, del quale  tutto si può dire eccetto che si tratti di un uomo e di un politico di centro, di un Moderato, essendo la sua storia tutta fieramente incardinata a sinistra. Se la Nocerino si candida con Villani, vorrà dire che avrà lasciato definitivamente l’area di Forza Italia a a cui era stata legata senza se, senza ma e senza tentennamenti  almeno fino a quando Giovanni Zannini non l’ha abbordata, per trasformare questo incontro con il consigliere regionale deluchiano di Mondragone in una scelta definitiva a favore del centro sinistra. Altri motivi per i quali possa preferire Adolfo Villani, storicamente lontano, dalle sue posizioni politiche, a Fernando Brogna, interprete invece di queste posizioni, non ce ne sono, a meno che non si vada a cercare fuori dal perimetro della politica, ma noi di queste cose soprattutto a Capua, non ce ne intendiamo.  La Nocerino farebbe “ciao ciao” a Brogna per sposare definitivamente il gruppo molto movimentista, ma proprio molto, dello Zannini, a cui probabilmente De Luca ha dato un ordine perentorio affinchè si collochi in appoggio ad Adolfo Villani, che con De Luca si conosce da decenni, sin dai tempi in cui entrambi erano dirigenti dell’allora Pc.

Rimanendo alle speranze di Brogna, che il gioco dei posizionamenti potrebbe frustrare, va menzionata anche l’attuale posizione di Luigi Sperino uno che, con ogni probabilità, trovò nel punto di equilibrio tra il buon rapporto che aveva ed ha sia con Adolfo Villani che con  Fernando Brogna, la motivazione solida per mandare a casa Luca Branco, cosa per la quale (ora tutto è più evidente), anche Villani lavorò salvo poi trovarsi oggi, probabilmente, la Nocerino che è colei che più fu danneggiata da quell’operazione, nella propria coalizione, quale, tutto sommato, normale paradosso di una politica in cui l’appartenenza è diventata un vero e proprio optional.

Circa un mese fa, quando scrivemmo i primi articoli sull’elezioni di Capua, segnalammo lo Sperino come costantemente presente ai tavoli, alle riunioni organizzate da Brogna. Il che ci fece ritenere che avesse  già effettuato la sua scelta. Ma la discesa in campo di Adolfo Villani che riproporrà quella lista Capua 3 luglio, che la volta scorsa appoggiò Luca Branco e in cui Sperino fu eletto riportando 174 voti di preferenza, deve aver cambiato le carte in tavola visto che quest’ultimo oggi è segnalato dalla parte dell’ex consigliere regionale dei Ds.

Terzo ed ultimo caso quello dell’imprenditore del settore delle pulizie, Giuseppe De Cecio. A guardar bene i nomi che si sono già associati in via ufficiale alla candidatura di Paolo Romano, il considerare qualcuno di loro  come collegato in qualche modo al Presidente della Provincia, Giorgio Magliocca, non è certo una forzatura.

Si dirà: ma Giorgio Magliocca e Giovanni Zannini non son una cosa sola? Si, lo sono quando serve, anzi, quando gli serve. Cioè quando in ballo ci sono i loro interessi politici e para politici da perseguire, poltrone, come quelle da poco assegnate alla Gisec , all’Ato dei rifiuti o all’Ato delle risorse idriche. La vicenda di Capua non è, al contrario, strategica per entrambi. Zannini punta a eleggere dei consiglieri comunali da inserire nella maggioranza che vincerà alle elezioni in modo da poterseli tenere buoni quando le elezioni le dovrà fare lui. Ma Zannini e Magliocca non hanno deciso insieme il nome di uno dei candidati a sindaco. Per cui, potrebbero benissimo appoggiare due coalizioni diverse. Prospettiva molto probabile perchè non dovendo convergere su una proposta di sindaco di loro espressione, è molto meglio spargere i candidati in più coalizioni, lavorando di cesello in modo che questi vengano eletti tutti per poi riunirsi o comunque lavorare insieme sottobanco quando sarà in consiglio comunale. Però, c’è un però: oggi Magliocca sembra propendere per la candidatura di Paolo Romano, che al ballottaggio potrebbe anche non andarci, ma che al ballottaggio potrebbe portare i suoi voti ad Adolfo Villani riunendo in questo modo gli sforzi di Magliocca e di Zannini solo formalmente divaricati al primo turno. Romano e  Magliocca sono  entrambi  ex del centro destra visto e considerata la scelta che l’ex presidente del consiglio regionale  ha fatto a suo tempo di uscire da Forza Italia per abbracciare la causa del  nuovo partito, poi liquefattosi, di Angelino Alfano, che entrò nella maggioranza di centro sinistra in appoggio al premier Matteo Renzi, entrambi quindi in grado di colloquiare con un linguaggio comune. Da tempo si dice, e lui non lo ha mai negato in maniera ufficiale, che l’ex super assessore di Forza Italia Marco Ricci abbia sciolto di collegarsi al Presidente della Provincia Giorgio Magliocca. Per cui la candidatura di Melina Ragozzino, che la volta scorsa si candidò con Di Rienzo e il centro destra riportando 409 preferenze anche grazie all’appoggio di Marco Ricci che alla Ragozzino è legato in un antico e fortissimo connubio politico difficilmente si è concretizzata senza che Ricci abbia fatto un passaggio con Giorgio Magliocca, magari insieme a Paolo Romano. Questi ragionamenti non sono puramente deduttivi ma si basano anche su qualche circostanza oggettiva. A riguardo, ci soccorre la scelta che sembra definitiva, realizzata dal prima citato imprenditore del settore delle pulizie, De Cecio. Questi,  la volta scorsa raccolse 111 voti di preferenza personali,  e ora si è schierato con Paolo Romano. Non sappiamo se ancora oggi lavori come fornitore dell’amministrazione provinciale di Caserta, mentre sappiamo che  il De Cecio è stato, per diverso tempo, titolare dell’appalto delle pulizie dei locali e di tutte le pertinenze di Terra di Lavoro spa, società in house , il cui 100% del capitale è nelle mani della Provincia ed è dunque controllato da diverso tempo da Giorgio Magliocca.